RDC. Il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba è stato rimosso dal parlamento

di Alberto Galvi

I parlamentari della RDC (Repubblica Democratica del Congo) hanno votato per rimuovere il primo ministro Sylvestre Ilunga Ilunkamba, aprendo la strada al presidente Felix Tshisekedi per nominare qualcuno più fedele a lui. Secondo la costituzione della RDC, il primo ministro si dovrà dimettere entro ventiquattro ore dalla sua rimozione.
Il mese scorso il presidente congolese, in carica dal gennaio 2019, si è mosso per porre fine a una coalizione formata con Kabila che ha limitato la sua autorità. Con il voto per la rimozione del primo ministro, Tshisekedi ha raccolto abbastanza sostegno in parlamento da mettere da parte il partito di Kabila.
I sostenitori di Tshisekedi affermano che il governo di coalizione formato dalla sua alleanza parlamentare, il CACH (Heading for Change) e il FCC (Common Front for Congo), questo composto da partiti e politici fedeli all’ex presidente Joseph Kabila, aveva imbrigliato la sua leadership, nominando Sylvestre Ilunga Ilunkamba come primo ministro circa sei mesi dopo la sua elezione a seguito di lunghi colloqui su un gabinetto con la FCC.
Questo è l’ultimo capitolo nella lotta di potere che ha sconvolto per mesi il Paese africano, lanciando Tshisekedi contro i lealisti dell’ex presidente Joseph Kabila, che ha governato la RDC per 18 anni. Il presidente è succeduto a Kabila nella prima transizione pacifica di potere del Paese da quando ha ottenuto l’indipendenza dal Belgio nel 1960.
Nonostante abbia vinto il voto presidenziale, Tshisekedi fa affidamento ai gruppi parlamentari che fanno riferimento a Kabila. Il voto di sfiducia contro il primo ministro è stato di 367 voti su 377.
Questa votazione è passata grazie ad alcuni sostenitori pro-Kabila che hanno boicottato il voto parlamentare, sostenendo che un presidente ad interim del parlamento non aveva l’autorità costituzionale per approvare una mozione di sfiducia.
Il parlamento è composto dall’Assemblea nazionale che è formata da 439 membri eletti con un mandato di 5 anni. Il Senato è composto da 108 membri eletti indirettamente dalle assemblee provinciali con voto di rappresentanza proporzionale, membri con mandato di 5 anni.
Gli alleati di Kabila, tra cui Ilunkamba, hanno boicottato il voto dicendo che il presidente ad interim del parlamento non aveva l’autorità costituzionale per supervisionare una mozione di sfiducia.
La nuova alleanza politica di Tshisekedi della Sacred Union, composta da più di 20 partiti, deve ancora essere formata ufficialmente per sostituire la coalizione del partito di Kabila, dandogli una schiacciante maggioranza per approvare le leggi.
Resta da vedere come reagirà Kabila ai tentativi di consolidamento del potere di Tshisekedi. Questa è davvero la prima volta in cui Kabila viene significativamente messo da parte da quando è succeduto a suo padre nel 2001.
Gli alleati di Kabila hanno però ancora il controllo dell’esercito e delle forze di polizia, ma se il presidente sarà in grado di ottenere il pieno controllo sulla sicurezza, Kabila tenterà di tornare in auge alle prossime elezioni del 2023.