Repubblica Ceca. Elezioni presidenziali: Babiš è il candidato favorito

di Alberto Galvi
 
Il primo turno delle elezioni presidenziali in Repubblica Ceca si svolgerà il 13 e 14 gennaio, seguito da un potenziale secondo turno con i due candidati più votati il 27 e 28 gennaio. Il ministero dell’Interno ha ricevuto un totale di 22 domande di partecipazione, ma solo nove candidati si sono qualificati per il voto. I candidati devono raccogliere almeno 50mila firme dagli elettori, o almeno 10 firme da senatori o 20 da parlamentari.
I sondaggi indicano tre favoriti: l’ex primo ministro Andrej Babiš, il generale dell’esercito in pensione Petr Pavel e l’ex direttore dell’Università Mendel di Brno Danuše Nerudová. A meno di sorprese, due di questi candidati dovrebbero arrivare al ballottaggio del secondo turno. I restanti sei candidati godono di un sostegno popolare significativamente inferiore, con gli ultimi sondaggi che suggeriscono che il candidato al quarto posto guadagnerà solo il 5,5 per cento dei voti.
Gli altri candidati sono Marek Hilšer, un candidato fortemente filo-occidentale, il leader sindacale Josef Středula, l’ex rettore dell’Università Carlo Tomáš Zima, il deputato per la Libertà e la democrazia diretta Jaroslav Bašta e il presidente dell’Associazione ceca dei debitori Denisa Rohanová. Anche l’uomo d’affari miliardario Karel Janeček avrebbe dovuto candidarsi, ma ha dovuto affrontare complicazioni poiché il ministero dell’Interno si è rifiutato di riconoscere un gran numero di firme a suo sostegno. Janeček ha promesso di presentare ricorso.
Poiché è probabile che il controverso oligarca, proprietario dei media ed ex primo ministro Babiš, arrivi al secondo e ultimo round, tutta l’attenzione è ora concentrata su chi sarà probabilmente il suo avversario. Sebbene il presidente ceco non abbia poteri esecutivi, chi vince influenzerà in modo significativo l’immagine internazionale del paese.