Romania. Con la crisi ucraina diviene un pilastro della NATO nel Mar Nero

di Antoniu Martin –

Nei 18 anni trascorsi da quando è divenuta membro dell’Alleanza del Nord Atlantico, la Romania ha acquisito un ruolo di crescente importanza per la sua posizione strategica nella regione del Mar Nero.
Nel contesto della guerra in Ucraina i vertici NATO hanno assunto decisioni di estrema importanza che hanno interessato la Romania, tra cui l’attivazione per la prima volta nella sua storia della Forza di Reazione Rapida e quindi l’invio in Romania un distaccamento di militari francesi. Con l’intensificazione del conflitto, l’approccio della NATO è stato graduale e progressivo, e al vertice straordinario di Bruxelles del 24 marzo si è deciso di costituire 4 gruppi combattenti multinazionali da schierare in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia. Di conseguenza, la Romania è diventata il paese che beneficia della terza maggiore presenza militare alleata sul territorio nel contesto della guerra iniziata della Russia contro l’Ucraina: oltre 5mila militari provenienti dagli Stati Uniti, dalla Francia, dal Belgio, dal Portogallo, dai Paesi Bassi, a cui viene aggiunto anche un gruppo di soldati britannici con 4 aerei da combattimento al servizio delle missioni di polizia aerea della NATO.
Le autorità rumene hanno deciso di cooperare in linea con la pianificazione dell’Alleanza attraverso il dispiegamento nel Mar Nero di unità impegnate nella vigilanza, di un gruppo navale e di mezzi.
La Romania viene a rappresentare quindi un importante pilastro della NATO al Mar Nero, nel nuovo contesto della sicurezza.