Romania. La pandemia continua a mietere vittime. Crisi di governo e proteste di piazza

di Alberto Galvi

La Romania con i suoi 19 milioni di abitanti sta assistendo a un aumento del numero di casi giornalieri di contagi da coronavirus, mentre gli ospedali del paese sono sottoposti a una pressione così forte che nei giorni scorsi il governo ha sospeso gli interventi chirurgici e i ricoveri non di emergenza. Anche i letti di terapia intensiva sono quasi tutti occupati, e la situazione di emergenza in cui versano gli ospedali romeni ha scatenato un’infinità di proteste che hanno messo sul piede di guerra molti operatori sanitari. Per questi sono previste vaccinazioni obbligatorie. Le restrizioni in vigore dal 10 ottobre includono l’obbligo di indossare mascherine in pubblico e la chiusura dei negozi fino alle 10 della sera. Il partito di estrema destra romeno AUR (Alleanza per l’Unione dei Rumeni) ha organizzato lo scorso 9 ottobre una manifestazione a Bucarest dove migliaia di persone hanno marciato per lo più senza mascherina per protestare contro queste restrizioni.
Con le nuove regole possono rimanere aperti spazi pubblici come palestre, ristoranti e teatri, ma nel fine settimana in Romania entrerà in vigore il coprifuoco per i romeni non vaccinati, mentre alcuni spazi pubblici rimarranno aperti solo per i clienti che hanno il pass anti COVID-19.
Con l’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue la Romania ha chiesto aiuto per le forniture mediche, anche se milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus sono state già consegnate ai 27 paesi membri. La crisi ha spinto il governo romeno a chiedere all’Europa più scorte dell’antinfiammatorio tocilizumab.
Questo farmaco è prodotto dall’azienda farmaceutica Roche, ma non è ancora stato approvato per l’uso terapeutico nel Vecchio continente per pazienti affetti da COVID-19, anche se l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ne ha già raccomandato l’utilizzo.
La Romania ha visto l’aumento dei casi di contagio tradursi in un aumento dei decessi: è stato vaccinato completamente solo il 33,5 per cento della sua popolazione adulta. La preoccupante situazione in Romania potrebbe stimolare l’aumento dei contagi nel resto del continente, anche se ciò non porterà a un forte aumento dei ricoveri e dei decessi visto che negli altri paesi Ue la copertura vaccinale è buona, esclusa la Bulgaria che ha la percentuale di vaccinati più bassa tra i 27 paesi.
Nei giorni scorsi a causa dell’aggravamento della situazione pandemica in Romania la coalizione di governo di centrodestra del primo ministro Florin Cîțu ha subito una mozione di sfiducia dal parlamento, che però non è stata sufficiente a far crollare il governo e portare a elezioni anticipate: in Romania il premier deve essere sfiduciato due volte prima che questo possa accadere.