di Giuseppe Gagliano –
Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, ha recentemente attuato una nuova e significativa epurazione all’interno delle Forze di Difesa Ruandesi (RDF). Il 30 agosto 2024, il giorno successivo a una riunione con i vertici militari del paese per discutere delle priorità in materia di sicurezza, Kagame ha ordinato il licenziamento di oltre mille militari.
Sebbene non siano stati forniti dettagli precisi sui motivi di tutti i licenziamenti, alcuni alti ufficiali, come il maggiore generale Martin Nzaramba e il colonnello Etienne Uwimana sono stati espulsi per cattiva condotta. In particolare Nzaramba è stato accusato di corruzione e cattiva gestione dei fondi destinati al benessere dei soldati durante il suo incarico al Nasho Basic Military Training Centre. Il generale di brigata Ronald Rwivanga, portavoce dell’RDF, ha confermato queste accuse.
Tra gli ufficiali colpiti dal provvedimento vi è anche il generale Jean Bosco Kazura, ex capo di stato maggiore della difesa e stretto collaboratore di Kagame, che è stato rimosso dall’incarico insieme ad altri 1.162 soldati di vari gradi, licenziati o pensionati in anticipo.
Non è la prima volta che il presidente Kagame opera un’epurazione così massiccia all’interno dell’esercito. Già nel giugno 2023, oltre 200 militari, inclusi diversi alti ufficiali, erano stati licenziati per “mancanza di disciplina”. In quell’occasione, vennero rimossi anche il ministro della Difesa, il capo di stato maggiore dell’esercito e il capo di stato maggiore delle forze terrestri.
Parallelamente a queste operazioni interne, l’esercito ruandese ha cercato di consolidare il suo ruolo come fornitore di sicurezza a livello regionale, con missioni in corso nella Repubblica Centrafricana e in Mozambico, supportate da ingenti finanziamenti.