Ruanda. In prigione per terrorismo l’uomo dell'”Hotel Ruanda”

Notizie Geopolitiche –

Nel 1994, quando i miliziani Hutu giravano per le strade del Ruanda uccidendo con il machete i membri della comunità Tutsi, Paul Rusesabagina era riuscito a salvare un migliaio di persone nascondendole nell’Hôtel des Mille Collines, dove lavorava come direttore e dove poteva contare su propri contatti con le alte sfere.
Oggi, all’età di 67 anni, è stato condannato a 25 anni di carcere in quanto ritenuto colpevole di “finanziamento del terrorismo”, nella fattispecie per aver contribuito al finanziamento del Fln, ala armata del Movimento ruandese per il cambiamento democratico (Mrcd).
In realtà il presidente Paul Kagame non ha mai gradito l’eccessiva notorietà di Rusesabagina, la cui storia è stata raccontata nel celebre film “Hotel Ruanda” (il presidente Usa Jorge Bush gli consegnò nel 2005 la Medaglia presidenziale della libertà), specialmente dopo che aveva iniziato a criticarlo denunciando un genocidio in corso, questa volta da parte dei Tutsi contro gli Hutu. Kagame, padrone di un paese con la minor libertà di parola (dopo l’Eritrea), è al terzo mandato dopo aver vinto nel 2017 le elezioni tra le accuse di brogli, e soprattutto dopo aver modificato la Costituzione, che ora gli consentirebbe di rimanere teoricamente al potere fino al 2034.
Il genocidio del Ruanda cosò la vita in soli tre mesi a un milione di persone, donne e bambini compresi.