Russia. Arresti e perquisizioni per la strage alla metro di San Pietroburgo

di Enrico Oliari –

Retata a Mosca e a San Pietroburgo di individui dell’Asia centrale a seguito delle indagini sull’attentato alla metropolitana della città sulla Neva, condotto dal 22enne kirghiso Akbarjon Djalilov, in cui sono morte 13 persone: gli inquirenti hanno infatti comunicato che, dopo quanto appurato da servizi segreti, “Sei persone sono state arrestate a San Pietroburgo e altre due a Mosca, coinvolte nell’atto terroristico”.
“Oggetti rilevanti per l’inchiesta sono stati trovati durante le perquisizioni dell’appartamento dove queste persone vivevano”, tra cui un ordigno rudimentale del tutto simile a quello usato da Djalilov,
Il sospetto degli inquirenti che l’attentatore, morto nell’esplosione della bomba, avrebbe solo dovuto depositare il pacco, ma i tre complici hanno attivato l’esplosione a distanza senza dargli la possibilità di allontanarsi.
Al momento ancora non vi sono state rivendicazioni attendibili, ed il capo del comitato di inquirenti, Alexander Bastrykin, ha riferito che si stanno valutando i possibili “collegamenti” tra l’attentatore e lo Stato islamico.
Migliaia di di persone si sono radunate a Mosca e San Pietroburgo per le manifestazioni ufficiali in memoria delle vittime.