Russia. Associazioni di Navalny fuori legge: Borrell, ‘è repressione sistematica dei diritti costituzionali’

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Il Pesc (Alto rappresentante per la politica Estera dell’Ue) Josep Borrell è tornato oggi sul caso Navalny dopo che un tribunale russo ha messo fuori legge le organizzazioni politiche legate al noto oppositore.
Per Borrell si tratta di “Una decisione infondata che conferma un modello negativo di repressione sistematica dei diritti umani e delle libertà sanciti dalla costituzione russa”, e “questa sentenza avrà conseguenze di vasta portata per la società civile russa, l’opposizione e le voci critiche”.
Navalny si trova in carcere in quanto sarebbe evaso dalla libertà condizionata concessagli nel quadro dell’inchiesta “Ives Rocher”, che lo vede accusato di appropriazione indebita per essersi intascato 4,8 milioni di dollari delle donazioni alla Fondazione anti corruzione che dirige.
In realtà era stato portato in Germania praticamente in fin di vita a seguito di un tentato avvelenamento che in occidente si vuole imputare a Vladimir Putin, e Borrell ha affermato oggi che “L’Unione Europea ribadisce il suo appello per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny”.
L’attaccamento di Bruxelles e Washington a Navalny va letto nelle tensioni in atto con la Russia e con la leadership di Vladimir Putin: l’oppositore russo è infatti quanto di più distante vi sia dai valori dell’Ue, basti pensare che il capo di “Russia del Futuro” è tradizionalmente xenofobico e nazionalista, e nel 2008, in occasione della guerra dell’Ossezia del Sud, insultò apertamente i georgiani chiedendone l’espulsione dal paese; nel 2013 difese sul suo blog i neonazisti russi autori di raid punitivi per un omicidio compiuto da un azero, puntando il dito contro “orde di immigrati regolari e clandestini”.

Alexei Navalny. (Foto Twitter).