Russia. Corruzione alla Difesa. Acquistati Lince bolzanini e fatti passare per ambulanze

di Enrico Oliari

Lince ambulanza grandeDiventa sempre più evidente lo scandalo che da novembre ha investito il ministero della Difesa russo, causando le dimissioni del ministro Anatoly Serdiukov, sostituito poi dal generale Sergei Shoygu: dal vaso di Pandora aperto dagli inquirenti sarebbe spuntata anche la fornitura di Lince LMV M65, prodotti dalla Iveco Defence Vehicles di Bolzano. Al momento non siamo di fronte ad un caso di corruzione internazionale simile a quello della vendita (poi sospesa) dei dodici elicotteri per vip AW-101 all’India, per cui nel febbraio scorso è stato arrestato il presidente ed amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi, ma la dinamica dei fatti si presenta piuttosto originale: il procuratore capo militare, Sergei Fridinsky, ha infatti scoperto che Sergei Khursevich, capo della Oboronservis (una controllata della Difesa), si sarebbe intascato 145 milioni di rubli, ovvero 3,5 milioni di euro, acquistando sì i veicoli militari alla fine del 2011, ma, oltre a quelli, anche 57 set di assistenza medica, fra cui barelle, emblemi della Croce Rossa, lampeggianti ecc. Lo stratagemma ha permesso di far passare i Lince come mezzi di primo soccorso e quindi di godere sia di una spedizione prioritaria, sia di non pagare i dazi doganali.
Khursevich inoltre è sotto indagine anche per l’acquisto nei primi mesi del 2012 di cinque elicotteri francesi Eurocopter, per cui si parla di giro di tangenti, e a ottobre 2012 di 50 camion pick-up Ford Ranger, letteralmente spariti nel nulla.
Da notare che proprio la Russia, una volta venuto alla luce il caso degli elicotteri AW-101 che Finmeccanica stava vendendo all’India, si era subito premurata di offrire i propri elicotteri al paese orientale, nonostante i vip russi, compresi Medvedev e Putin, utilizzino per i propri spostamenti proprio comodi AW-101.
In realtà, nel mondo del commercio internazionale di armi e specialmente se si tratta di grandi commesse, la corruzione è quasi istituzionalizzata, perché se è vero che c’è chi corrompre, è altresì vero che c’è chi pretende le tangenti: facendosi da parte un venditore, subito se ne presenta un altro e non basta certo il nuovo ministro russo, Sergei Shoygu, fedelissimo di Putin e buddista, per ridare lustro al commercio (ma chiamiamolo ‘traffico’) di armi che risaputamente è ben piantato nell’ex Unione Sovietica.