di Giuseppe Gagliano –
Affermare che le sanzioni occidentali contro la Russia ne abbiano determinato il tracollo economico costituisce allo stato attuale un errore clamoroso. A sostegno di questa tesi è sufficiente individuare due elementi.
In primo luogo l’Europa è fortemente dipendente dai fertilizzanti russi, come ha sottolineato il Financial Times, il quale ha riportato che la produzione russa è raddoppiata rispetto agli anni precedenti.
Infatti i produttori di fertilizzanti russi hanno meno restrizioni e costi energetici certamente più bassi rispetto all’Europa, vantaggi che hanno consentito loro di avere un incremento delle quote di mercato in Europa.
In secondo luogo la Sberbank ha aumentato il suo profitto nel primo trimestre di ben 4 miliardi di dollari, l’11% in più rispetto allo scorso anno, secondo quanto dichiarato da Reuters. Complessivamente il settore bancario russo ha addirittura raggiunto un record di 16 miliardi di dollari rispetto al 2022. Questi due elementi dicono chiaramente che l’attuale guerra in corso non sta arrecando danni ingenti alla Russia e che sta andando in una direzione esattamente contraria rispetto a quella prevista dai numerosi “spin doctors” della Nato.