Russia. Fallisce il nuovo tentativo ucraino di sfondare nel Kursk

di Guido Keller

Le forze armate ucraine hanno tentato nuovamente di sfondare nella regione russa di Kursk, per la precisione nell’area del villaggio di Pogrebki, questo al momento controllato al 50% dalle parti in lotta. Da quanto si è appreso l’attacco è stato completamente respinto, anche perché l’intelligence russa era stata preventivamente informata delle intenzioni del nemico. Una parte dei veicoli corrazzati, forniti dall’occidente, sono finiti su mine anticarro, mentre i restanti mezzi e le truppe sono stati decimati dai droni.
I servizi di intelligence ucraini ritengono che a breve potrebbero giungere nel teatro di Kursk, dove lentamente i russi stanno spingendo gli aggressori verso il confine, armi e nuove truppe dalla Corea del Nord, tra cui unità missilistiche e di artiglieria. Secondo fonti di Kiev un terzo dei militari nordcoreani sarebbe stato ucciso, circa 4mila uomini, ma va detto che tali dati rientrano nella guerra ibrida della propaganda, per cui vanno presi con le pinze.
L’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk ha preso il via il 6 agosto dello scorso anno, e aveva gli obiettivi di alleggerire la pressione nel Donbass attraverso il richiamo dei militari russi, di prendere il controllo della locale centrale nucleare e di porre l’Ucraina in una situazione di peso nel quadro di eventuali trattative per la cessazione delle ostilità. Nessuno di questi obiettivi è stato al momento raggiunto, con i comandi di Kiev che tengono impegnate importanti élite altrimenti impiegabili in punti a rischio del fronte, sempre più destinato a cedere anche a causa dei numerosi ammutinamenti tra le fila.