Russia. La Banca centrale aumenta il tasso di interesse per contenere l’inflazione

di Giuseppe Gagliano

La Banca di Russia ha aumentato il tasso di interesse dal 16% al 18%, cosa che riflette una preoccupazione crescente per l’inflazione accelerata e l’economia in rapida espansione. Questa mossa ha implicazioni significative sia a livello interno che internazionale, influenzando la stabilità economica della Russia e il suo ruolo nella geopolitica globale.
L’inflazione in Russia ha superato le previsioni iniziali, con un tasso annuale del 9% a luglio, in gran parte dovuto all’aumento delle tariffe dei servizi pubblici e alla forte domanda interna che supera l’offerta di beni e servizi. Questo scenario ha costretto la Banca di Russia a rivedere le sue previsioni e ad adottare una politica monetaria più restrittiva per cercare di contenere l’inflazione. La decisione di aumentare il tasso chiave al 18% indica una determinazione a raffreddare l’economia, riducendo la domanda interna e stabilizzando i prezzi.
Le implicazioni sono diverse. Internamente potrebbe portare a una riduzione della crescita economica a breve termine, ma è vista come necessaria per garantire la stabilità economica a lungo termine. La previsione di una crescita economica del 3,5-4% entro la fine del 2024, nonostante le misure restrittive, riflette la fiducia nella resilienza dell’economia russa. Tuttavia le previsioni di crescita più modeste per il 2025 e oltre suggeriscono che l’economia potrebbe affrontare sfide significative a causa delle restrizioni monetarie e delle tensioni geopolitiche.
A livello internazionale la politica monetaria restrittiva della Russia potrebbe avere ripercussioni sui mercati globali, in particolare sui prezzi delle materie prime. La Russia è un importante esportatore di petrolio e gas, e le sue previsioni sui prezzi del Brent a 85 dollari al barile nel 2024 e 2025 potrebbero influenzare le dinamiche dei mercati energetici globali. Inoltre la risposta della Banca di Russia alle pressioni inflazionistiche potrebbe fungere da indicatore per altre economie emergenti che affrontano problemi simili.
La situazione geopolitica in Ucraina e le tensioni con l’occidente continuano a essere un fattore chiave. La guerra in Ucraina ha portato a sanzioni internazionali che hanno isolato economicamente la Russia almeno per quanto riguarda i rapporti a ovest, aumentando la pressione inflazionistica interna e complicando ulteriormente la gestione economica del paese. L’aumento dei tassi di interesse potrebbe anche influire sulla capacità della Russia di finanziare le operazioni militari e mantenere la stabilità sociale interna.