di Fabrizio Montagner –
Nonostante le temperature calde di novembre, la Gazprom russa ha aumentato la fornitura di gas all’Europa superando i 500 mln di mq, dei quali un quarto attraverso il gasdotto Nord Stream: se l’anno scorso a determinare l’aumento erano state le rigide temperature, quest’anno la causa va ricercata nella crisi libica e nel blocco della fornitura di gas attraverso il Greenstream, che da Mellitah arriva a Siracusa.
In un comunicato diffuso dal colosso russo si spiega infatti che “Oggi i principali paesi importatori sono Germania, Italia e Finlandia, mentre le esportazioni verso Francia e Rep. Ceca restano abbondanti e costanti. In alcuni casi, come l’Italia, la domanda extra è determinata da un improvviso peggioramento delle condizioni climatiche e da fattori politici, come le recenti interruzioni delle forniture dalla Libia, bloccate dalle agitazioni popolari”.
E così, mentre la Norvegia ha diminuito le proprie forniture del 7%, l’Algeria del 16%, il Qatar del 19.2%, e la Nigeria del 42%, la Russia le ha aumentate del 15.6%.