Russia. Lotta alla corruzione nella Difesa: due condanne

di Enrico Oliari –

Il tribunale militare della guarnigione di Reutov ha condannato l’ex capo dell’ufficio di rappresentanza militare del Ministero della Difesa presso l’impresa scientifica e produttiva “A.I. Shokin Istok” Alexander Tikhan e il suo vice a 7 anni di carcere per un caso di furto e vendita illegale di prodotti per la difesa. Lo ha reso noto la Direzione per Mosca e la Regione di Mosca dell’FSB, la quale ha riportato che “Il tribunale ha ritenuto gli imputati colpevoli del crimine imputato e li ha condannati ciascuno a 7 anni di reclusione in una colonia penale di regime generale, con una multa di 700 mila rubli e la privazione dei gradi militari”. Secondo i servizi segreti Tikhan e il suo vice Timur Sikhov “avevano organizzato il furto e la successiva vendita di oltre 200 prodotti utilizzati per la produzione di stazioni radar per sistemi missilistici antiaerei tra il 2012 e il 2021”.
Si tratta del tentativo da parte dell’amministrazione militare di fare pulizia nel settore della Difesa, dopo che il presidente Vladimir Putin ha sostituito il ministro Serghei Shoigu, nel ruolo per 12 anni, con il civile Andrei Belousov. L’8 novembre dello scorso anno, su richiesta delle autorità investigative, il tribunale distrettuale Savelovsky di Mosca ha disposto la custodia cautelare del direttore generale dell’impresa unitaria statale federale “Direzione principale delle costruzioni speciali” del Ministero della difesa, nonché dei funzionari
Alexander Aleseevich Molodchenko e Ivan Nikolaevich Maltsev sospettati di commesso atti fraudolenti nell’esecuzione di contratti governativi con il Ministero della Difesa.
Pochi giorni prima, il 1 novembre, sono scattate le manette ai polsi di Sergei Tera, vice capo della sezione Yuzhny dell’Istituto Autonomo dello Stato Federale Roszhilkompleks del Ministero della Difesa, e ad alcuni civili tra cui suoi parenti per frode, ricettazione di denaro, abuso di potere e tentativo di corruzione su larga scala.
Il 28 ottobre il Comitato investigativo della Federazione Russa ha avviato un procedimento penale contro l’ex capo del dipartimento comunicazioni delle Forze armate, il maggiore generale Alexander Ogloblin. Stando alle accuse, l’alto ufficiale si sarebbe intascato una tangente definita dagli inquirenti “molto elevata”, circa 10 milioni di rubli, percepita per l’appalto della Difesa di impianti telefonici.
Fatto sta che Belousov sembra aver avviato una stagione di caccia al corrotto, e in settembre è stato arrestato il maggiore generale Valery Muminjanov, vice comandante del distretto militare di Leningrado per la logistica e il supporto tecnico, accusato di aver preso una bustarella da 20 milioni di rubli per un appalto sulle uniformi; in luglio è finito dietro le sbarre l’ex vice ministro della Difesa della Federazione Russa Dmitry Bulgakov; altro personaggio di primo piano arrestato, sempre per una storia di tangenti, è stato Timur Ivanov, per molti anni vice del ministro della Difesa Sergey Shoigu; in maggio è finito sotto custodia cautelare il generale Vadim Shamarin, già a capo della Direzione principale delle comunicazioni delle Forze armate, anche in questo caso per tangenti; stessa cosa per il capo del Dipartimento del personale del ministero della Difesa Yuri Kuznetsov, mentre l’ex comandante della 58ma armata Ivan Popov è risultato essere coinvolto nel furto di laminati del valore di 130 milioni di rubli.
Nel maggio dello scorso anno Shoigu è stato nominato segretario del Comitato di sicurezza al posto di Nikolai Patrushev, questi divenuto assistente del presidente della Federazione Russa per la costruzione navale.