Russia. Per Biden ‘Putin è un criminale di guerra’. Convocato l’ambasciatore, minacciata la rottura delle relazioni

di Enrico Oliari

In occasione di un evento a Capitol Hill per San Patrizio il presidente Usa Joe Biden ha definito il collega russo Vladimir Putin “dittatore omicida” e “criminale di guerra”, e da lì poco ha annunciato una legge che gli consente di staccare un assegno d 13,6 miliardi di dollari di aiuti a Kiev per affrontare l’invasione, ovvero prestiti per comprare armi ed armamenti, quasi certamente di produzione americana.
Alle affermazioni di Biden il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore statunitense John Sullivan, al quale è stata consegnata la protesta formale in cui si parla di “commenti inaccettabili e non degni di uno statista di così alto livello”, parole riprese pedissequamente dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Inoltre per Mosca l’atteggiamento di Biden sta rischiando di “mettere le relazioni Usa-Russia sull’orlo della rottura”.
Infine il ministero russo ha espresso l’auspicio, che suona in realtà come una minaccia di azioni simmetriche, che le rappresentanze diplomatiche russe negli Usa “continuino a funzionare in maniera fluida”.
Il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, si è spinto oltre invitando “il Congresso statunitense deve porre fine al doppio standard e a far sì che Biden renda conto di quanto fatto. Se gli Usa sono uno stato costituzionale, non c’è altra scelta”. Ha anche affermato che le armi degli Usa inviate agli ucraini finiscono in mano al battaglione di neonazisti Azov.