Russia. Praga espelle 18 diplomatici cechi, Mosca 20

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Continuano le frizioni diplomatiche fra l’Unione Europea e la Russia. Sabato scorso la Repubblica Ceca ha disposto l’espulsione di 18 diplomatici russi con l’accusa di spionaggio e perché dietro all’attacco del 2014 che aveva portato alla distruzione di un deposito d’armi situato nella foresta Vrbetice vi sarebbe l’Unità 29155 dei servizi russi del Gru; nell’esplosione erano perite due persone.
In tutta risposta il ministero degli Esteri russo ha prima convocato l’ambasciatore ceco Vitzeslav Pivonka, quindi ha introdotto misure simmetriche ordinando a 20 diplomatici della Repubblica Ceca di lasciare il paese entro 24 ore. In una nota il ministero russo si è riferito alla mossa di Praga parlando di “decisione senza precedenti”, ed ha sottolineato che “Nel loro desiderio di compiacere gli Stati Uniti e nell’ambito delle recenti sanzioni americane contro la Russia, le autorità ceche hanno persino superato i loro padroni”.
Per le autorità ceche i due individui sospettati dell’esplosione nella foresta Vrbetice sarebbero gli stessi accusati di essere collegati all’avvelenamento dell’ex agente russo Sergei Skripal a Salisbury nel 2018: si tratterebbe di Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, veri nomi Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, che nel 2014 si trovavano nei pressi del luogo dell’esplosione, cosa che gli inquirenti cechi avrebbero appurato solo di recente confrontando le foto.
Dell’accaduto se ne è discusso oggi alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea.