di Giuseppe Gagliano –
Il presidente russo Vladimir Putin ha sottoscritto un decreto per arrivare all’Accordo sulla formazione del mercato comune dell’energia tra Russia e Bielorussia, cosa che rappresenta un passo strategico significativo nelle relazioni tra i due Paesi. Questo accordo, che ha lo scopo di creare un mercato energetico integrato, è stato oggetto di discussioni durante la visita di Putin in Bielorussia lo scorso maggio e prevede una cooperazione sempre più stretta tra Mosca e Minsk nel settore energetico.
La creazione di un mercato comune dell’energia è vista come una questione cruciale per rafforzare l’integrazione economica e politica tra Russia e Bielorussia. Questo progetto si inserisce nel contesto più ampio dell’Unione statale, un’entità sovranazionale che ambisce a consolidare i legami tra i due Paesi attraverso una serie di accordi economici, politici e militari. La firma del decreto da parte di Putin sottolinea la volontà di Mosca di accelerare questo processo di integrazione nonostante le divergenze ancora presenti tra le due nazioni.
Il Ministero dell’Energia russo è stato incaricato di condurre i negoziati e di apportare eventuali emendamenti non essenziali, indicando l’intenzione di Mosca di superare le difficoltà tecniche e burocratiche che potrebbero sorgere. La prima fase del progetto prevede l’acquisto e la vendita di elettricità per procura, mentre la seconda fase implica una più profonda integrazione con il controllo delle operazioni individuali e la parificazione del prezzo del gas. In futuro è previsto il coordinamento di questo mercato con il mercato comune dell’elettricità dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU).
La Bielorussia ha dato il via libera alla bozza di accordo lo scorso novembre, e il governo russo ha approvato il testo base all’inizio di luglio. Questo dimostra la volontà congiunta di procedere con la firma dell’accordo, che è considerato pronto per essere sottoscritto dai presidenti dei due Paesi. L’iniziativa di creare un mercato comune dell’energia rafforza ulteriormente la dipendenza della Bielorussia dalla Russia, consolidando la posizione di Mosca come principale fornitore di energia per Minsk.
Geopoliticamente questo accordo ha implicazioni significative. Innanzitutto rafforza l’asse Mosca-Minsk in un periodo in cui la Russia sta affrontando crescenti pressioni internazionali e sanzioni economiche da parte dell’occidente. La Bielorussia, sotto la guida di Aleksandr Lukashenko, ha rafforzato i legami con la Russia soprattutto dopo le controverse elezioni presidenziali del 2020, che hanno visto un’ondata di proteste e la conseguente repressione governativa. L’integrazione energetica rappresenta un ulteriore strumento di coesione tra i due Paesi, che possono così affrontare insieme le sfide economiche e politiche.
L’accordo potrebbe anche avere ripercussioni sul mercato energetico europeo. La creazione di un mercato comune dell’energia tra Russia e Bielorussia potrebbe influenzare i flussi energetici verso l’Europa, soprattutto considerando l’importanza della Bielorussia come paese di transito per le forniture di gas e petrolio russo verso l’occidente. Questo potrebbe mettere sotto pressione l’Unione Europea, già impegnata nella diversificazione delle fonti energetiche per ridurre la dipendenza dalla Russia.
Inoltre il rafforzamento della cooperazione energetica tra Russia e Bielorussia potrebbe influire sulle dinamiche all’interno dell’EAEU. Gli altri membri dell’unione potrebbero vedere questo accordo come un modello da seguire per una maggiore integrazione energetica regionale. Tuttavia potrebbe anche suscitare preoccupazioni tra i Paesi membri riguardo alla crescente influenza di Mosca nelle questioni energetiche.
Il decreto firmato da Vladimir Putin per la creazione di un mercato comune dell’energia con la Bielorussia rappresenta un passo importante verso una maggiore integrazione tra i due Paesi. Le implicazioni geopolitiche di questo accordo sono ampie e complesse, influenzando non solo le relazioni bilaterali ma anche le dinamiche regionali e internazionali. Il successo di questo progetto dipenderà dalla capacità di Mosca e Minsk di superare le divergenze esistenti e di implementare efficacemente le fasi previste, contribuendo così alla stabilità e alla sicurezza energetica della regione.