Russia. Scandalo doping: 4 anni di sospensione da ogni competizione internazionale

di Guido Keller

Qualcuno ci vede un attacco politico alla Russia di Vladimir Putin, qualcun altro semplicemente un vortice di malaffare, corruzione e falsità. Fatto sta che oggi si è arrivati ad un esito già da tempo annunciato, che prevede l’esclusione delle squadre nazionali della Federazione Russa dai principali giochi internazionali, Campionati del mondo e Olimpiadi compresi. Lo ha stabilito il comitato esecutivo della Wada, l’Agenzia internazionale antidoping, a seguito di fatti emersi già nel 2015 che hanno portato alla luce un’ampia diffusione del doping nello sport russo, con tanto di analisi degli atleti inviati alle competizioni nazionali sistematicamente truccate, con bustarelle girate ad ogni piano. Ed anche dopo che sono state fatte dalla Rusada, l’Agenzia nazionale russa antidoping, le dovute contestazioni e sono stati fatti moniti alle autorità sportive russe, la situazione nel paese non è per nulla cambiata, “per cui – ha affermato Craig Reedie, presidente della Wada ormai a fine mandato – serviva una risposta solida. Questo è esattamente ciò che è stato deciso oggi. Alla Russia era stata offerta ogni opportunità per mettere in ordine la sua casa e ricongiungersi alla comunità antidoping globale per il bene dei suoi atleti e l’integrità dello sport. Si è invece scelto di continuare in una posizione di inganno e negazione”. Più di tutto ha fatto infuriare la Wada, ma anche gli atleti onesti vinti da quelli dopati, l’insabbiamento del “doping di Stato” che si è verificato in occasione dei Giochi di Sochi del 2014.
La sospensione, verso la quale le autorità russe potranno fare ricorso entro tre settimane al Tribunale Arbitrale dello Sport, sarà di quattro anni e riguarderà anche la possibilità di ospitare eventi sportivi internazionali, fatto salvo per quelli già indetti ed in avanzata fase di organizzazione, come nel caso degli Europei di calcio 2020 e della finale di Champions League 2021, che si terrà a San Pietroburgo.
Le rappresentanze russe non potranno prendere parte alle Olimpiadi ne’ alle Paraolimpiadi, ai Giochi giovanili ne’ ogni altro evento organizzato dalle federazioni sportive internazionali, un brutto colpo per un paese che da sempre ha lo sport nel suo dna. Gli atleti potranno concorrere solo a titolo individuale e solo dopo aver accettato di essere esaminati dalla Wada, mentre più complicata è la partecipazione della squadra russa ai Mondiali di calcio: potrà prendervi parte solo “su base neutrale”, senza la bandiera russa, un artefizio ancora tutto da definire.
La Russia ha già ammesso buona parte delle accuse, ma ha sempre respinto l’esistenza di un “doping di Stato”. Tuttavia se c’è chi come la deputata Svetlana Zhurova si è detta certa che “la Russia andrà in tribunale perché dobbiamo difendere i nostri atleti”, c’è anche chi come il numero uno della Rusada, Yuri Ganus, ha spiegato che sarà difficile vincere il ricorso, per cui sarebbe conveniente non appellarsi al Tribunale arbitrale per non pregiudicare l’eventuale partecipazione individuale degli atleti.