Russia. Smacco del Cremlino, ‘il gas russo? Dal 2020 non transiterà per l’Ucraina’

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Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha avvertito oggi che il gas russo diretto in Europa entro il 2020 potrebbe non passare per l’Ucraina, “non datelo per scontato”.
Alla base dell’uscita di Peskov vi sono le continue tensioni con l’Ucraina, in particolare per il Donbass ma anche per il graduale avvicinamento di Kiev a Ue e Nato; lo stesso presidente Vladimir Putin ha d’altro canto affermato in più occasioni che l’uscita dell’Ucraina dall’Unione Doganale avrebbe riservato al paese comunque il diritto di passaggio delle merci dirette ad est praticamente senza dazi in quanto ciò previsto dallo statuto, cosa che, con l’avvicinamento e magari l’entrata nell’Ue di Kiev rappresenterebbe una falla nei due circuiti commerciali.
Mosca ha già dato avvio alla costruzione del Turkish Stream, gasdotto a doppia canna, che nelle intenzioni di Putin dovrebbe portare il gas in Europa, per cui il bypassaggio dell’Ucraina appare come cosa probabile. Un danno per l’economia ucraina, dal momento che verrebbero a mancare le royality fino ad oggi versate.
Peskov ha così risposto al vicepresidente della Commissione Ue Marosh Shefcovic, il quale ieri ha affermato che “è priorità assoluta per l’Ue” il passaggio del gas russo dall’Ucraina: “il transito del gas non è un problema politico – ha spiegato il portavoce del Cremlino -, ma di espansione economica e vantaggi economici, prevedibilità, stabilità e sicurezza dell’approvvigionamento. Di conseguenza, le forniture saranno effettuate per la via che è più vantaggiosa sia per il venditore, cioè la Federazione Russa, e garante della sicurezza energetica, così come per i clienti nei paesi dell’Europa occidentale”.