Russia. Un tribunale fa bloccare Telegram, ‘lo usano i terroristi per pianificare gli attacchi’

di Elisabetta Corsi

La corte del distretto di Tagansky, a Mosca, ha bloccato l’applicazione di messaggistica istantanea Telegram in Russia, per cui non sarà più possibile scambiarsi messaggi tramite questo servizio. La richiesta è stata avanzata dall’autorità delle telecomunicazioni a seguito del diniego da parte della società Telegram di fornire i codici di decriptazione come da richiesta avanzata per motivi di sicurezza.
Per l’autorità delle telecomunicazioni i codici erano necessari per individuare i messaggi di eventuali terroristi e aver modo così di risalire alle loro identità, cosa resasi necessaria sin dall’attacco alla metropolitana di San Pietroburgo di un anno fa in quanto gli 007 avevano scoperto che i terroristi si scambiavano messaggi tramite l’applicazione per pianificare l’attacco. In particolare era stata richiesta la possibilità di decriptare i messaggi legati a sei numeri di telefono, ma il fondatore di Telegram, Pavel Durov, aveva negato l’accesso alle autorità in quanto a suo dire vi sarebbe stata una violazione della privacy e della libertà degli utenti.
Un primo richiamo a Telegram è avvenuto ad ottobre, quando la Corte di Mosca ha imposto a Durov una multa di 800mila rubli per non avere esaudito le richieste del Servizio federale di sicurezza. In seguito, a dicembre, si è stabilito che secondo la legge la richiesta non era valida e che l’agenzia per la sicurezza non aveva nessun potere per obbligare Telegram a svelare i dati dei suoi clienti. Infine venerdì scorso la stessa Corte ha ritenuto illegale il rifiuto della società Telegram a collaborare , indicando anche un abuso della legge, per cui si è provveduto al blocco del servizio. Il blocco sarà in vigore “fino a quando non saranno soddisfatte le richieste dell’Fsb”, ha detto il giudice Yulia Smolina.
Appresa la notizia Durov ha tranquillizzato gli utenti spiegando che è possibile bypassare il blocco anche se non viene garantito il cento per cento dell’accessibilità. Ha ribadito poi il concetto che la privacy non è in vendita e che i diritti umani non possono essere compromessi dalla paura e dall’avidità. Inoltre gli specialisti di Telegram hanno spiegato che non è possibile decriptare i messaggi perché i clienti si scambiano le corrispondenze direttamente in modo segreto e i server non possono intercettarli; inoltre i messaggi dopo un certo tempo si auto cancellano senza lasciare traccia.
Dopo aver raccolto 850 milioni di dollari la società di Durov si prepara alla quotazione in borsa e punta ben presto a sviluppare Telegram Open Network, dove ci si potrà scambiare beni fisici e digitali.