Sahara marocchino. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU chiede il coinvolgimento dell’Algeria

di Belkassem Yassine

I membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU hanno riaffermato il sostegno ad una soluzione politica della disputa regionale del Sahara marocchino, conformemente alla risoluzione 2414, adottata il 27 aprile 2018.
I membri del Consiglio hanno indicato come percorribile l’Iniziativa marocchina di autonomia, ed in alcuni casi hanno espresso il loro apprezzamento agli sforzi del Marocco per l’emancipazione politica e lo sviluppo economico e sociale delle province del sud. Si tratta della spallata definitiva ai piani e alle proposte irrealistiche sostenuti dall’Algeria e Polisario.
Dopo la visita dell’inviato speciale Horst Kohler e della sua conseguente relazione, i membri del Consiglio di Sicurezza hanno affermato i essere soddisfatti apprezzando “degli sforzi del Marocco per la riuscita di questa visita durante la quale ha incontrato, in tutta libertà, tutti gli interlocutori che aveva auspicato di incontrare”, nella fattispecie “i presidenti delle due regioni del Sahara, gli eletti regionali e nazionali, i Chioukh ed i notabili della regione, i quali hanno espresso il loro sostegno per iniziativa marocchina di autonomia”. Tale visita ha permesso all’inviato di vedere da vicino i progressi e lo sviluppo economico e sociale realizzati in Sahara marocchino.
Rabat ha comunque reso noto che “nessuna soluzione alla questione del Sahara marocchino possa essere affrontata senza il coinvolgimento dell’Algeria, la principale responsabile di questa disputa”. Va ricordato che nella risoluzione ONU 2414 del 27 aprile 2018 il Consiglio di sicurezza aveva chiesto ai paesi vicini e dunque all’Algeria di “apportare un contributo importante al processo e di impegnarsi molto di più per progredire verso la soluzione politica”.
In occasione della visita in Marocco dell’inviato speciale, il Regno marocchino ha sempre espresso appoggio al processo ONU, come ricordato nel discorso di re Mohammed VI in occasione del 42mo anniversario della Marcia Verde, il 6 novembre 2017:
– Nessun regolamento della questione di Sahara è possibile al di fuori della sovranità piena ed intera del Marocco sul suo Sahara, ed al di fuori all’iniziativa d’autonomia, la cui comunità internazionale ne ha riconosciuto la serietà e la credibilità;
– Le esperienze passate dovrebbero permettere di meditare su un’evidenza: il problema non è tanto trovare una soluzione a questa questione, ma piuttosto di arrivare a definire il processo a seguire per giungerla. Spetta dunque alle parti che sono origine di questo conflitto l’assunzione della responsabilità nella ricerca di un regolamento definitivo;
– Il pieno rispetto dei principi e fondamenti approvati dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il trattamento di questo conflitto regionale; essendo l’organo dell’ONU la sola istanza internazionale incaricata di supervisionare il processo di regolamento;
– Il rifiuto categorico di ogni superamento o tentativo di portare danno ai diritti legittimi del Marocco ed ai suoi interessi.
Nella stessa seduta il Consiglio di sicurezza ha chiesto a Horst Kohler di consultare il Marocco sul rilancio del processo politico, cosi l’ambasciatore rappresentante permanente aggiunto del Regno Unito, Jonathan Allen, ha chiesto a Horst Kohler di “provare a riunire le parti prima della fine dell’anno”; ha poi ribadito “l’importanza di consultazioni con tutte le parti concernenti”, aggiungendo che Kohler “ha accolto bene il messaggio della necessità di tenere delle consultazioni preliminari e rinforzate il dialogo con tutte le parti concernenti, ed io sono sicuro che lo farà, compreso per ciò che riguarda le modalità ed il formato e tutto il resto”.