Sahara Occidentale: piace all’Onu la strategia del Marocco

di Domenico Letizia –

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la risoluzione 2351 sulla questione del “Sahara Occidentale”, che estende di un anno il mandato della MINURSO (la missione di pace delle Nazioni Unite). Il testo della risoluzione elaborato è stato presentato dall’ambasciatore rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’Onu, Nikki Haley. Il Consiglio di sicurezza ha ribadito ancora una volta la preminenza e la pertinenza della proposta marocchina d’autonomia presentata al Segretario generale nell’aprile 2007 e ha accolto con favore gli sforzi seri e credibili compiuti dal Marocco per procedere verso una soluzione definitiva del conflitto. Il Consiglio di sicurezza ha accolto con favore le recenti misure e iniziative adottate dal Regno del Marocco, il ruolo svolto dalle commissioni del Consiglio nazionale dei diritti umani a Dakhla e Laayoune e l’interazione tra il Marocco e i meccanismi riguardanti le procedure speciali del Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
La comunità internazionale guarda con crescente soddisfazione la ripresa dei negoziati sul Sahara Occidentale, sottolineando che il “realismo” e lo spirito di “compromesso” sono “essenziali” per ottenere progressi nei negoziati. Nella risoluzione 2351 si proroga di un anno il mandato della Minurso sottolineando l’importanza dell’impegno delle parti a continuare il processo di preparazione di un quinto round di colloqui, ribadendo che “realismo e spirito di compromesso tra le parti sono essenziali per progredire nei negoziati”. Il Consiglio, in questo senso, ha incoraggiato i paesi vicini a “dare un contributo significativo a questo processo”.
Nel suo primo rapporto sul Sahara Occidentale, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto la ripresa dei negoziati, l’estensione di 12 mesi, fino al 30 aprile 2018, del mandato della missione Minurso e ha riconosciuto “la risposta positiva del Marocco” alla sua richiesta di ritirarsi dalla regione di Guerguerat, manifestando invece preoccupazione per la presenza di elementi armati del Fronte Polisario nella regione. Guterres ha ribadito che la situazione attuale rischia di “portare al collasso del cessate il fuoco” del 1991 tra Marocco e Polisario e potrebbe generare in “un impatto pericoloso” sulla sicurezza e la stabilità di tutta la regione.
A conferma delle preoccupazioni del segretario delle Nazioni Unite è intervenuto anche il presidente del Centro Maghreb per gli studi sulla sicurezza e analisi politica, Abderrahim Manar Slimi. Slimi ha dichiarato che “Ci sono stati dei cambiamenti direi strategici. Il Fronte Polisario ha avuto molti comportamenti che non hanno rispettato il cessate il fuoco ed è andato contro le condizioni concordate. Ha continuato sulla costa atlantica, attraverso il territorio della Mauritania e poi sulla rotta del commercio internazionale. In quel tempo c’era confusione sul ritorno del Marocco nell’Unione Africana. Poi, quando si sono ricongiunti, a fine gennaio, c’è stata questa richiesta da parte del Segretario delle Nazioni Unite. E’ stato firmato un accordo e il Marocco intende rispettare sia il diritto internazionale che il cessate il fuoco. Quindi, Rabat ha proceduto a un ritiro unilaterale dalla zona e il Polisario è caduto nella trappola”; Slimi ha continuato spiegando che “ora tutto il controllo è del Polisario, che sta violando le norme del diritto internazionale cercando di evitare un corridoio per il commercio internazionale. Possiamo considerare questo come un atto di aggressione, come definito dalla Carta delle Nazioni Unite. La situazione viene attentamente monitorata dal Segretario generale delle Nazioni Unite che si appresta a presentare una relazione al Consiglio di sicurezza. Ora che il Marocco si è ritirato dalla zona, tutti sono in attesa di vedere cosa farà il Polisario. La richiesta di ritiro del Segretario generale delle Nazioni Unite rispecchia la risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Il Polisario sembra essere in una posizione dove non sa se andare avanti o tornare indietro perché è stato sorpreso dal ritiro del Marocco”.
Ad ogni modo, il Regno del Marocco ha recepito con soddisfazione l’adozione della risoluzione 2351 del Consiglio di sicurezza all’unanimità dei suoi membri, e spera vengano soddisfatte le condizioni per un reale rilancio del processo. Il Marocco ha ribadito e riaffermato il suo impegno a lavorare per giungere ad una soluzione definitiva al conflitto regionale considerato come uno delle ultime vestigia della guerra fredda.
Il Fronte Polisario ha proclamato l’indipendenza della cosiddetta Repubblica Democratica Araba Sharawi il 27 febbraio 1976. Ad oggi, tuttavia, la Repubblica non è riconosciuta né dalle Nazioni Unite né dall’Unione Europea.
Negli ultimi mesi diversi paesi africani hanno ritirato il riconoscimento alla “Rasd” (Repubblica Democratica Araba Sharawi), pochi giorni fa il Malawi.