Salvini e Orban avviano a Milano le prove di “sovranismo”

E sui migranti Conte al ceco Babis lancia la stessa proposta di Juncker.

di Guido Keller

Prove di “sovranismo” a Milano, dove il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orban si sono incontrati per un’ora presso la Prefettura. “Lavoriamo insieme per una futura alleanza che riporti al centro i valori che i nostri movimenti e i nostri governi rappresentano. Possiamo unire energie diverse con un obiettivo comune, escludendo le sinistre”, ha affermato Salvini certo dell’assonanza con il leader ungherese che ha steso reti e filo spinato lungo i confini per bloccare profughi e migranti e che si è sempre opposto ai piani di ricollocamento. Per il capo della Lega si tratta di “cambiare i trattati Ue, non solo sull’immigrazione”, cosa che “è impegno del governo”. E poi la sferzata al presidente francese Emmanuel Macron, al quale “Chiediamo collaborazione”, dal momento “che passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri: dia l’esempio aprendo Ventimiglia”. “Siamo vicini a una svolta storica per il futuro dell’Europa”, ha detto il leader della Lega, “ed oggi comincia un percorso di incontri, ce ne saranno tanti altri”.
Orban ha spiegato che “I Paesi europei si suddividono in due grandi blocchi. Qual è il nostro obiettivo? Bruxelles dice, e così i tedeschi, i francesi e gli spagnoli, che la loro politica consiste nel gestire al meglio l’immigrazione, cosa che viene ribadita in ogni documento europeo. Noi, che siamo nel blocco opposto, affermiamo al contrario che l’obiettivo è fermarla. Per questo noi e Salvini siamo sulla stessa posizione”. Poi il premier ungherese ha reso noto di aver chiesto il permesso di incontrare Salvini al suo amico Silvio Berlusconi, il quale ha acconsentito, ma ha anche ricordato che “Quando tutti al Parlamento europeo mi attaccavano, Salvini mi difese. Io non dimentico e lo ringrazio”,
Intanto a Milano si sono date appuntamento migliaia di persone di diverse sigle, dall’Anpi al Pd, dai Sentinelli di Milano ai collettivi studenteschi, alla Cgil, a Leu per protestare contro la riunione dei due e per dire sì all’accoglienza e all’integrazione. In zona Missori i Centri sociali hanno imbrattato il consolato generale d’Ungheria ed uno striscione lì appeso recitava “I vostri confini uccidono, Salvini e Orban complici di razzismo e paura”.
In mattinata a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte si è invece incontrato con il collega ceco Andrej Babis. La Repubblica Ceca è uno di quei paesi Visegrad, con l’Ungheria, che si è opposto alle politiche migratorie dell’Ue: Conte gli ha spiegato che “è necessario” arrivare ad una soluzione condivisa del problema. “Rispetto il fatto che non vogliate partecipare alla redistribuzione dei richiedenti asilo – ha affermato Conte – ma il sistema non venga demonizzato e si creino degli incentivi per chi partecipa e dei disincentivi per chi non partecipa”. Che è poi la proposta del capo della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.