San Marino. Vaccini: la Repubblica sceglie il russo Sputnik V

di Giuliano Bifolchi

Durante questa settimana la Repubblica di San Marino ha ricevuto le prime 7500 dosi del vaccino russo Sputnik V che le permetteranno di avviare la propria campagna vaccinale. L’arrivo delle dosi russe non è passato inosservato all’interno del contesto dell’Unione Europeo caratterizzato da una significativa lentezza nella distribuzione dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca nonché dalla necessità di diversificazione dell’approvvigionamento dei vaccini in un contesto geopolitico che sembra opporre sempre di più l’Occidente alla Federazione Russa.
Lo scorso 11 gennaio 2021 il Titano aveva concluso un accordo con il Governo italiano in cui si stabiliva che una parte dei vaccini Pfizer-BioNTech destinati all’Italia sarebbero stati consegnati a San Marino per permettere l’inizio della campagna di vaccinazione. Il ritardo nella consegna delle dosi causa la situazione di caos che sta caratterizzando l’intera Unione Europea in merito alla reperibilità dei vaccini, come sottolineato ieri dallo stesso primo ministro italiano Mario Draghi durante il vertice UE, ha indotto il Governo sammarinese a rivolgersi alla Russia che nel giro di 2-3 settimane è stata in grado di fornire le prime dosi dello Sputnik V.
Secondo quanto dichiarato dal Segretario di Stato per gli affari esteri di San Marino Luca Beccari al programma televisivo Porta a Porta, la scelta di ricorrere al tanto contestato vaccino russo è stata dettata dalle difficili condizioni sanitarie in cui versa San Marino, repubblica di circa 33 mila abitanti che ha registrato sin dall’inizio della pandemia 3.622 contagi accertati e 73 morti, dati che rendono il Titano il paese con il più alto tasso di mortalità al mondo. In questi giorni i dati forniti dal Governo sammarinese parlano di circa 347 persone positive al Covid-19, di cui 10 in terapia intensiva.
Il Titano ha comunque tenuto a precisare che le dosi del vaccino russo saranno somministrate soltanto ai cittadini sammarinesi e non saranno accessibili agli italiani dando una risposta alle centinaia di richieste di vaccinazione che gli abitanti dell’area romagnola che circonda San Marino avevano inviato in questi giorni.
Con la consegna delle prime 7500 dosi dello Sputnik V San Marino si inserisce nella lista di quei paesi come Argentina, Ungheria e Iran che hanno deciso di acquistare il vaccino russo il cui utilizzo è vietato dall’Unione Europea, perché manca l’autorizzazione dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) anche se gli studi scientifici ne hanno rilevato una efficacia del 91,6%.
La scelta del Titano di ricorrere anche allo Sputnik V (lo stesso Segretario Beccari ha affermato che San Marino attende ancora l’arrivo di Moderna) si insinua in quella che è stata definita come la ‘geopolitica dei vaccini’ iniziata la scorsa estate quando il Cremlino ha dichiarato di aver prodotto un proprio vaccino. Lo scontro è stato subito caratterizzato dalla diffidenza dei circoli scientifici e politici occidentali nei confronti dello Sputnik V spesso accusato di essere in verità una ‘leva geopolitica’ di Mosca. A confutare, però, i dubbi sul vaccino russo sono stati proprio gli studi scientifici e una delle riviste di settore più prestigiose come The Lancet . Partendo da queste considerazioni, quindi, esiste un consistente dubbio sulla mancata autorizzazione dell’EMA dello Sputnik V che potrebbe in verità inserirsi in quel gioco geopolitico che sta caratterizzando sempre di più i rapporti Bruxelles – Mosca che si sono andati deteriorando proprio a partire da questa estate quando è apparso sulla scena in contemporanea al vaccino russo il caso internazionale di Alexey Navalny.
Tornando invece alla Repubblica di San Marino, che ricordiamo è ampiamente inserita nel contesto nazionale italiano trovandosi al centro della penisola, occorre evidenziare una significativa apertura da parte del Titano ai rapporti con la Russia iniziata dalla storica visita del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov avvenuta nel marzo 2019. L’incontro avvenuto tra Lavrov e gli allora capi di Stato sammarinesi è stato il preludio a una intensificazione dei rapporti russo-sammarinesi che ha favorito l’aperura del Consolato onorario della Federazione Russa nella Repubblica di San Marino.
Relazioni bilaterali San Marino – Mosca che sono ovviamente caratterizzate dal desiderio del Titano di favorire l’economia nazionale dando un forte impulso ai settori del turismo, bancario, commerciale e medico-sanitario e trasformando il territorio sammarinese in un hub logistico-economico in grado di attrarre gli interessi del mondo imprenditoriale italiano che ha sempre guardato al mercato russo con attenzione essendone parzialmente estromesso a causa delle sanzioni imposte da Bruxelles a seguito della Crisi Ucraina del 2014. Una maggiore cooperazione tra San Marino e la Russia, quindi, potrebbe rappresentare un’alternativa vantaggiosa non solo per i sammarinesi, ma anche per quei cittadini e imprenditori italiani che sono stati lesi pesantemente dalle sanzioni e che vedrebbero nello Stato sammarinese un mercato di opportunità dove spostare le proprie sedi legali e servizi e dove realizzare joint venture con il mondo imprenditoriale locale e con possibili partner stranieri.