Scozia. L’indipendenza post Brexit e il sostegno all’SNP

di Alberto Galvi

L’uscita del Regno Unito dall’Ue ha dato un’ulteriore spinta al movimento per l’indipendenza scozzese, ma le divisioni all’interno dello stesso SNP (Scottish National Party) minacciano di far naufragare le loro ambizioni secessioniste.
In occasione del referendum per la Brexit del 2016 la maggior parte dei cittadini in Scozia e Irlanda del Nord hanno votato per rimanere nell’Unione Europea, mentre la maggioranza in Inghilterra e Galles ha deciso di lasciare la Casa comune.
Gli elettori scozzesi hanno sostenuto il “remain” con il 62 per cento dei voti, mentre solo il 38 per cento ha votato per uscirne. Il Regno Unito nel suo complesso ha votato a favore dell’uscita dalla Ue con il 52 per cento dei voti, mentre i contrari erano il 48 per cento.
Per i nazionalisti scozzesi questa è stata la prova che la Scozia aveva bisogno per prendere in mano il proprio futuro piuttosto che essere legata al Regno Unito e al suo governo conservatore, facendo già sapere a Bruxelles l’intenzione di rimanere nell’Unione Europea.
Con le elezioni parlamentari che si terranno a maggio il decentrato parlamento scozzese di Edimburgo potrebbe vedere rafforzati i seggi dei nazionalisti, per quanto già dal 2007 e controllato dal dal partito pro-indipendenza dell’SNP.
Il leader di questo partito è il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, che ha promesso al popolo scozzese di far indire un secondo referendum per lasciare la Gran Bretagna.
L’SNP potrebbe così ritentare una consultazione entro Natale, approvandola prima delle vacanze estive di giugno. Il governo scozzese ha intanto preparato insieme a una task force un piano di 11 punti per l’indipendenza da inserire nella proposta referendaria.
Il primo ministro britannico Boris Johnson, che dovrebbe accettare un nuovo referendum, ha affermato che non è necessario un nuovo voto dopo che l’indipendenza è stata respinta dagli elettori scozzesi nel 2014.
Ora più che mai il sostegno all’SNP e all’indipendenza sono strettamente collegati, a differenza del 2011, quando molte persone hanno votato l’SNP mentre si opponevano alla separazione della Scozia dal Regno Unito.
Se la Scozia votasse per l’indipendenza, significherebbe che il Regno Unito perderebbe circa un terzo del suo territorio e quasi un decimo della sua popolazione.