Senegal. Confermata la condanna di Sonko: respinta la sua domanda di candidatura alla presidenza

di Alberto Galvi

La Corte suprema del Senegal ha respinto la richiesta di non colpevolezza del principale leader dell’opposizione Ousmane Sonko, confermando la condanna per diffamazione a suo carico. Il Consiglio costituzionale ha poi respinto la sua domanda di candidatura alla presidenza.
Attualmente Sonko è in prigione con un’accusa diversa e continuerà a dover affrontare la pena detentiva di sei mesi con sospensione della pena comminatagli in un caso di diffamazione.
La candidatura presidenziale di Sonko ha dovuto affrontare una lunga battaglia legale, iniziata quando è stato accusato di stupro nel 2021. A giugno è stato assolto dalle accuse di stupro ma è stato giudicato colpevole di corruzione di giovani e condannato a due anni di prigione. Le autorità senegalesi hanno anche sciolto il partito politico di Sonko alla fine di luglio.
Dopo aver superato uno degli ultimi ostacoli legali rimasti a dicembre, quando una sentenza che di fatto gli impediva di contestare la presidenza è stata annullata, Sonko ha presentato formalmente la sua candidatura per rispettare la scadenza del 26 dicembre.
Il processo è servito a fermare la sua candidatura alla presidenza delle elezioni di febbraio.
Sonko, che è arrivato terzo alle elezioni presidenziali del paese del 2019, sarebbe stato il principale sfidante del partito al potere del presidente Macky Sall. Lo stesso Sall alla fine ha deciso di non candidarsi per un terzo mandato.
Anche se la decisione del Consiglio costituzionale non ha nulla a che vedere con la condanna di Sonko per diffamazione, il Consiglio ha l’ultima parola su tutte le candidature, compresa quella del leader dell’opposizione.
Secondo il codice elettorale del Senegal, tale condanna rende non idonei per una corsa presidenziale. I candidati idonei verranno annunciati nelle prime due settimane di gennaio e la stagione elettorale inizierà il mese successivo.