Senegal. Il presidente Macky Sall scioglie il governo

di Alberto Galvi –

Il presidente del Senegal Macky Sall ha sciolto il governo dopo aver firmato quattro decreti che destituiscono decine di funzionari dai loro incarichi, compresi tutti i trentadue ministri e i tre segretari di stato, oltre ad abolire le funzioni del segretario generale della presidenza, ruolo ricoperto da Mahammed Boun Abdallah Dione, in precedenza suo primo ministro e stretto collaboratore di lungo periodo.
Sall aveva presieduto gli affari di gabinetto senza dare alcun sentore sul fatto che a breve avrebbe liquidato l’intero esecutivo, formato nell’aprile dello scorso anno; il presidente ha comunque invitato i ministri uscenti a continuare nello svolgimento delle loro mansioni fino alla formazione di un nuovo governo.
Il presidente senegalese ha vinto le elezioni per il suo secondo mandato di cinque anni nel marzo 2019, abolendo la carica di primo ministro in quello che i critici hanno visto come un tentativo di concentrare un maggiore potere nelle proprie mani.
Sall ha anche licenziato un altro ex primo ministro, Aminata Toure, dal suo incarico di presidente del Cese (Conseil économique, social et environnemental). Toure in precedenza aveva ricoperto anche incarichi come quello di ministro della Giustizia, attivista per i diritti delle donne e anti-corruzione.
Il presidente in carica è stato eletto nel marzo 2012 nell’ambito di un’agenda politica riformista e successivamente è stato rieletto il 24 febbraio 2019 al primo turno ma gli oppositori lo hanno accusato di impedire ad alcuni dei suoi principali rivali di partecipare alla tornata elettorale.
Sall si è candidato come leader della coalizione BBY (United in Hope) che include i partiti AFP (Alliance of the Forces of Progress), APR (Alliance pour la république), BGC (Bloc des Centristes Gaïnde), LD-MPT (Democratic League/Movement for the Labour Party), PIT (Party of Independence and Labour), PS (Socialist Party) e UNP (Senegalese Democratic Party).
Intanto non è stata ancora fornita una ragione per un’azione così drastica né è stata stabilita una data per la formazione del nuovo governo. Nel frattempo dilagano le speculazioni politiche e si parla di un probabile ritorno alla carica di primo ministro, abolita quasi due anni fa all’inizio del secondo mandato dell’attuale presidente in carica.