Serbia. Aleksandar Vučić nuovo presidente della Repubblica

di Valentino De Bernardis

Le elezioni presidenziali che si sono svolte nel fine settimana in Serbia hanno consacrato il primo ministro in carica Vucic come padre e padrone del paese. Una vittoria mai messa in discussione con tutti i sondaggi che sin dalla seconda metà di febbraio, cioè da quando lui ha annunciato ufficialmente di voler correre alle presidenza, ne assicuravano la vittoria a mani basse sin dal primo turno. E’ stato proprio il 55% delle preferenze raccolte nel segreto delle urne ad evitargli un ricorso al ballottaggio, come era invece accaduto nel 2012 con la vittoria sul filo di lana di Nikolic su Tadic. Le considerazioni sul fatto che la vittoria del Partito Progressista Serbo abbia significato la svolta decisiva del paese verso un concreto europeismo lasciano il tempo che trovano, cosi come quelle che vedono nel personaggio politico Vucic un baluardo al populismo dilagante in Europa. A ben vedere il panorama politico serbo, difatti, tutti i maggiori partiti hanno come fulcro della propria agenda politica la finale adesione della Serbia alle istituzioni di Bruxelles, e di certo una presunta vittoria dei Radicali (e questi sì populisti) di Vojislav Šešelj era una ipotesi che apparteneva al campo della fantapolitica più che di un verosimile scenario.
Queste elezioni ci lasciano in eredità un ampio senso di preoccupazione per la mancanza di una vera ed organizzata opposizione politica al Partito Progressista, non perchè chi scrive è contrario ad un partito o favorevole ad un altro, ma semplicemente perché la critica politica è il fulcro da cui ogni paese, specialmente europeo, deve partire per non rischiare di cadere nel vortice dell’”uomo solo al comando”. Sono proprio le opposizioni, con un particolare accenno ai DS, ad aver perso due volte questa tornata elettorale, e se non saranno in grado di creare una forte alternativa di governo, saranno costrette ai margini delle istituzioni nazionali per molti altri anni.

@debernardisv
Le opinioni espresse in questo articolo sono a titolo personale
.