Serbia. Continuano le proteste antigovernative. Vucic, ‘non parlo con i fascisti’

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E’ stato un fine settimana di scontri e di manifestazioni contro il governo Vucic quello appena trascorso in Serbia. Le proteste delle opposizioni durano ormai da mesi, ma sabato e domenica si sono conosciuti momenti di forte tensione, con una quarantina di manifestanti che sono penetrati persino negli studi della tv di Stato Rts, fino ad essere fermati dagli agenti i polizia.
Ad animare le opposizioni l’ex sindaco di Belgrado Dragan Djilas e Bosko Obradovic, leader del partito Dveri, i quali hanno accusato Vucic di censurare i media e di obbligare al silenzio i gruppi di difesa dei diritti civili. Tra i leader delle opposizioni anche Vuk Jeremic, ex ministro degli esteri ed ex presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, il quale ha pronosticato che il governo Vucic cadrà a Pasqua (28 aprile, festività ortodossa), e arringando i sostenitori ha detto che “Dobbiamo essere uniti”, “È caduta la Bastiglia”.
Da parte sua Vucic fa fatto sapere di “non essere interessato a dialogare con i fascisti, come neppure con gli oligarchi”.