Sicilia. Il nuovo governo regionale punterà sulla crescita dell’export

di Alberto Galvi

Renato Schifani ha vinto le elezioni regionali in Sicilia e sarà il nuovo governatore, sostenuto dal centrodestra. Grazie alla tradizionale sinergia del politico con i palazzi della capitale, questa vittoria potrebbe favorire il già crescente export della regione.
Il giro d’affari della Sicilia nel mondo supera gli otto miliardi di euro e l’isola sta già registrando un incremento delle esportazioni del 78 per cento rispetto allo scorso anno. Le province in Sicilia che registrano la maggiore crescita in termini di export sono Messina, Catania e Ragusa, ma anche Siracusa, che esporta verso Europa, Africa, America settentrionale e Medio Oriente.
Tra i beni siciliani più esportati all’estero c’è innanzitutto il petrolio, la cui richiesta è cresciuta del 127,8 per cento. Questa crescita è legata all’attuale crisi, sia in previsione di ristrettezze maggiori sul piano energetico sia per una paura generalizzata di un ulteriore aumento del prezzo del petrolio a causa della carenza di gas. Il 50 per cento delle raffinerie italiane si trova in Sicilia. Le raffinerie più importanti sono quelle della Sicilia orientale, come quelle di Siracusa e di Messina, con la raffineria di Milazzo.
Per quanto riguarda l’export siciliano risultano anche con un segno positivo i seguenti settori: computer e apparecchi elettronici, ottici, articoli in gomma, alimentari, bevande, tabacco, materie plastiche, apparecchi elettrici. Praticamente stabili i prodotti agricoli, animali e della caccia. Risultano in calo in Sicilia, l’export dei seguenti settori: farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, metalli di base e prodotti in metallo, escluse macchine e impianti.
Per il nuovo governo regionale sarà importante per migliorare l’export la reintroduzione delle province e il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che è il piano approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del paese, anche se in Sicilia c’è il timore di infiltrazioni mafiose. Per questa ragione il centrodestra al governo regionale istituirà una conferenza dei servizi affinché la mafia non si infiltri nel territorio siciliano.