Sierra Leone. Scontri tra manifestanti anti-governativi polizia

di Alberto Galvi

In Sierra Leone i manifestanti anti-governativi si sono scontrati con la polizia nelle strade della capitale Freetown. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del presidente Julius Maada Bio, che è stato eletto nel 2018 e ha ancora 10 mesi di mandato.
I video sui social mostrano grandi gruppi di manifestanti e pile di pneumatici in fiamme nella parte orientale di Freetown: il malcontento è cresciuto per una serie di ragioni, inclusa una percepita mancanza di sostegno del governo per la gente comune che sta lottando per i propri diritti. Altri filmati mostrano un gruppo di giovani che lanciavano sassi, e un altro gruppo preso a picchiare un uomo a terra.
L’ECOWAS (Economic community of west African States) ha condannato la violenza, mentre il governo ha criticato gli organizzatori non identificati della protesta, avvertendo che il paese ha già sofferto abbastanza per più di un decennio di guerra civile, terminata nel 2002.
Ad aumentare le tensioni nei confronti del governo è stato anche l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, con più della metà della popolazione di circa otto milioni costretta a vivere al di sotto della soglia di povertà. Negli ultimi mesi il costo della vita in Sierra Leone è aumentato di oltre il 40 per cento, ed anche i prezzi dell’elettricità e del carburante sono saliti.
Il governo dice che il peggioramento della situazione economica è dovuta alla crisi uraina e quella dovuta alla pandemia di coronavirus, ma è molto alta anche la disoccupazione giovanile. Ci sono molti giovani scontenti nel paese, ma il presidente afferma di non avere soluzioni rapide per migliorare la situazione economica e sociale.