Siria. A 4 anni dalla battaglia di Kobane 150 jihadisti si sono arresi ai curdi

Ma Erdogan continua ad occupare Afrin.

di Shorsh Surme

Mentre a Kobane, nel nord della Siria, si celebrava il quarto anniversario della liberazione, 150 jihadisti dell’Isis si sono arresi alle forze curde nel Kurdistan siriano (Rojava). Lo riferiscono fonti curde operative sul terreno, secondo le quali i terroristi dello Stato Islamico hanno preferito arrendersi di fronte all’offensiva coraggiosa dei curdi nella zona tra l’Eufrate e il confine iracheno.
Ricordiamo che nel settembre 2014 la città curda di Kobane è stata al centro dell’attenzione internazionale per via dell’attacco dello Stato Islamico il 13 settembre 2014; la città fu circondata dalle milizie terroristiche e attaccata in modo barbaro agli occhi della comunità internazionale.
La battaglia di Kobane è diventata simbolo della lotta contro il Califfato e fu la prima sconfitta dell’Isis, cacciato dalla città.
Pochi sanno che subito dopo la liberazione di Kobane l’ondata rivoluzionaria raggiunse anche altre regioni curde come Afrin e Cizire, dove è stato dichiarato per le tre regioni un sistema federalista basato sul pluralismo e sulla democrazia di base.
Ora il dittatore siriano Bashar al-Assad ha chiesto alla Turchia di ritirare le sue truppe dai territori del Kurdistan siriano e di operare per un accordo bilaterale di sicurezza al confine, dimenticando tuttavia che esiste già un trattato firmato nel 1998 tra i due paesi, il quale dà diritto alla Turchia di entrare nell’area al suo piacimento.
Infatti la Turchia di Recep Tayyp Erdogan nel gennaio 2018 ha occupato la città curda di Afrin e continua tuttora ad occuparla, nel silenzio dell’Europa e della Nato, di cui Ankaraè paese membro.