Siria. A rischio la diga di Tabqa: l’Isis ordina lo sfollamento di Raqqa

di Angelo Gambella

Da Raqqa, capitale dello Stato Islamico in Siria, arrivano notizie allarmanti che danno i vertici dell’Isis aver disposto l’evacuazione della città a causa del rischio di cedimento della diga di Tabqa, ma fonti provenienti dagli attivisti hanno parlato di un contrordine che avrebbe imposto ai residenti di rimanere nell’abitato.
Nonostante questo è caos nella città, dove in molti stanno cercando di abbandonarla per porre se stessi e le famiglie al sicuro.
La diga, ormai fuori servizio, è stata sottoposta a bombardamenti da parte della Coalizione internazionale e potrebbe cedere da un momento all’altro scatenando una valanga d’acqua che investirebbe la stessa Tabqa, Raqqa ed arriverebbe probabilmente fino a Mosul, in Iraq.
Tutto è iniziato stamattina con 2 comunicati in arabo di Amaq, l’agenzia dell’Isis, che avvisava del possibile collasso della diga sull’Eufrate di Tabqa. Nella zona sono in corso combattimenti tra le forze curdo-arabe SDF e i militanti dell’Isis. Se le forze curde riescono a prendere la diga nelle prossime ore, il rischio di un cedimento per l’assenza di tecnici e manutenzione dovrebbe essere scongiurato.
Posto sull’Eufrate, l’invaso è continuato a crescere di livello nelle ultime settimane a causa del mancato impiego dell’acqua per la produzione di elettricità: la diga e situata 50 km a monte della città di Raqqa ed è entrata in servizio nel 1973; è costruita in terra, misura circa 60 m di altezza ed è lunga 4,5 km. Al suo massimo riempimento il lago misura circa 80 km di lunghezza e circa 8 di larghezza. Il volume del bacino è di 11,9 milioni di metri cubi.