SIRIA. Al via controffensiva dell’esercito siriano ad Aleppo

TMNews, 28 lug 12 –

L’esercito siriano ha avviato la controffensiva per riconquistare i settori ribelli ad Aleppo, seconda città della Siria e snodo cruciale del conflitto fra lealisti e opposizione. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Le forze armate siriane che si ammassano da giorni nella periferia cittadina “si dirigono ora verso il quartiere di Salaheddine, dove si trova la maggior parte di ribelli, e i combattimenti più violenti dall’avvio della rivolta sono in corso in diversi quartieri” ha spiegato alla France Presse il presidente dell’Osdh, Rami Abdel Rahmane. “Possiamo dire che l’assalto è cominciato” ha aggiunto.
I Comitati locali di coordinamento dell’opposizione hanno riferito di combattimenti alla periferia di Salaheddine, sobborgo situato nel sudovest di Aleppo. Anche la Commissione Generale per la rivoluzione siriana (Cgrs), un’altra sigla dei ribelli, ha dato notizia di rinforzi militari a Salaheddine “in mezzo alle potenti raffiche dell’artiglieria pesante” e agli scontri fra lealisti e ribelli. L’assalto avviene a più di una settimana dall’apertura di questo nuovo fronte, lo scorso 20 luglio. Da giorni l’esercito, appoggiato da elicotteri e carri armati, si era addensato intorno ai quartieri roccaforte dei ribelli dove si sono concentrate le forze di regime con l’obiettivo di riconquistare la città che si trova 355 chilometri a nord di Damasco. Stando alle informazioni raccolte dai cronisti sul posto, da un paio di giorni ormai l’opposizione non lanciava attacchi significativi proprio con l’intenzione di risparmiare le munizioni dei razzi anti-carro Rpg. “I civili hanno lasciato il quartiere” ha assicurato uno dei combattenti raggiunto telefonicamente dalla France Presse. Gli Stati Uniti, che hanno ammesso di temere un massacro, hanno condannato in anticipo “l’aggressione odiosa e riprovevole delle forze del presidente Bashar al-Assad contro la popolazione civile”. Londra ha, dal canto suo, messo in guardia la comunità internazionale sul rischio di un “disastro umanitario” mentre il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha insistito sulla necessità di “aumentare al massimo la pressione da parte di tutti su Assad anche per scongiurare il rischio di un nuovo massacro”. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha invitato “il governo siriano a interrompere l’offensiva”. In tutto il paese, la repressione e i combattimenti hanno provocato soltanto ieri 120 morti. Dall’avvio della rivolta nel marzo 2011, secondo l’Osdh, sarebbero morte oltre 19mila persone.