Siria. Astana: Lavrov conferma di aver invitato gli Usa

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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha reso noto di aver invitato gli Stati Uniti ai colloqui di Astana, che prenderanno il via il 23 gennaio e che dovrebbero portare alla graduale risoluzione della crisi siriana.
Al contrario di quanto poteva apparire, è quindi la Russia la prima a volere l’avvallo dell’iniziativa delle potenze principali, ed a una domanda posta dalla Ria Novosti ha risposto laconicamente che “Sono già stati invitati”.
I colloqui di Astana sono il frutto dell’accordo raggiunto da Russia e Turchia, con il placet dell’Iran, per riportare la pace in Siria dopo il clamoroso fallimento delle iniziative dell’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura, e seguono la vittoria di Aleppo da parte dei regolari e dei loro alleati, cioè i russi, gli iraniani e gli Hezbollah libanesi.
In un primo momento le rappresentanze (Hnc) dei ribelli avevano congelato la loro partecipazione alla conferenza lamentando continue violazioni della tregua, ma il 14 gennaio avevano rivisto la loro posizione anche per non perdere il sostegno della Turchia.
Come primo gesto della tregua i russi hanno iniziato il loro disimpegno militare, facendo rientrare il gruppo navale della portaerei Admiral Kuznetov.
Intervenendo sui media francesi, il 9 gennaio il presidente siriano Bashar al-Assad ha fatto sapere la sua disponibilità a discutere “su tutto”, compreso il punto conteso e mai superato del suo ruolo, pur ricordando che “Se vogliono parlare di questo, devono discutere la costituzione”, cosa che poi comporterà un referendum popolare, poiché “la costituzione non è di proprietà del governo o del presidente o dell’opposizione, ma del popolo siriano”.
Dalla tregua e quindi dai colloqui di Astana, in Kazakistan, sono esclusi i gruppi terroristici di Jabat Fatah al-Sham (ex al-Nusra, diramazione di al-Qaeda) e dell’Isis.