Siria. Cina e Russia bloccano in nome dei loro interessi la Risoluzione Onu sulle sanzioni

di Enrico Oliari –

Nuovo veto di Russia e Cina contro la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che avrebbe previsto nuove sanzioni nei confronti del regime siriano di Bashar al-Assad: è la terza volta dall’inizio della crisi del Paese mediorientale che Mosca e Pechino bloccano l’adozione di risoluzioni sulla Siria al Palazzo di Vetro, nonostante oggi 11 paesi abbiano votato a favore e vi siano stati solo due astenuti.
L’alleanza fra la Russia e la Siria di al-Assad sembra quindi essere ancora di ferro, nonostante le pressioni internazionali, anche perché il paese mediorientale è l’unica zona di influenza diretta rimasta a Mosca dopo che in tutta l’area, dall’Egitto al Kyrghizistan, dall’Oman all’Afghanistan, vi sono basi militari statunitensi.
Recentemente la Russia, che con la Cina è contraria ad un intervento armato della Comunità internazionale sul modello usato in Libia, ha rinforzato il suo già cospicuo contingente a Tartus facendo arrivare la nave da guerra “Admiral Chabanenko” e tre mezzi da sbarco di grandi dimensioni. Da ieri ha ripreso la direzione per la Siria anche la “Alead”, un cargo di elicotteri da guerra e di artiglieria antiaerea che, provenendo da Kaliningrad, era stato fermato al largo della Scozia in quanto era stata ritirata la polizza assicurativa necessaria alla navigazione.
Nel porto siriano sono presenti altre numerose navi, impianti missilistici, aerei da guerra, sottomarini e reparti corazzati.
L’ambasciatore britannico alle Nazioni Unite, Mark Lyall Grant, ha fatto sapere in una dichiarazione a caldo che “il Regno unito è costernato per il veto della Russia e della Cina” ed ha accusato i due paesi “di porre i loro interessi nazionali davanti alla vita di milioni di siriani”.
Oltre al ‘no’ alle sanzioni, non è stata neppure prorogata la missione di osservazione sul cessate il fuoco in Siria.