Notizie Geopolitiche –
L’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, è intervenuto oggi sulla grave crisi di Aleppo est affermando che per la città il tempo “sta finendo”; ha quindi riportato lo sdegno della comunità internazionale per i raid del regime sulla zona della città occupata dai ribelli.
Da sei giorni è in corso un’offensiva da parte dell’esercito regolare, sostenuto dai raid russi e dall’aviazione siriana, per la presa della parte orientale della città, dove in realtà insieme ai ribelli combattono gruppi salafiti, nella fattispecie Ansar al-Sham e Yaysh al-Islam, e i qaedisti di Jabat Fath al-Sham.
Questi non solo hanno disatteso le tregue unilaterali volute da Vladimir Putin, arrivando a sparare su chiunque si allontanasse dalla città servendosi dei corridoi umanitari, ma hanno le loro posizioni tra le case dei civili e nei pressi degli ospedali, nell’evidente tentativo di scongiurare i bombardamenti facendo pressione sulla comunità internazionale.
De Mistura, che ha avuto colloqui nella capitale siriana, ha anche confermato che le autorità hanno respinto la proposta di un’amministrazione autonoma dei ribelli nella parte orientale di Aleppo, cosa che avrebbe potuto portare ad una nuova tregua.
In passato Damasco si era resa possibilista ad un’ipotesi del genere, ma la cosa sarebbe figurata come una concessione a gruppi, quelli salafiti e al-Qaeda, considerati terroristici.
Dopo i bombardamenti di ieri da parte degli aerei siriani, costati la vita a una trentina di civili e che hanno colpito un ospedale pediatrico, ancora una volta i combattenti della parte orientale di Aleppo hanno cercato di rompere l’assedio bombardando la parte occidentale della città e uccidendo una decina di civili, tra i quali sette bambini.
Due settimane fa gli stessi combattenti erano ricorsi alle armi chimiche contro i militari, uccidendone alcuni per soffocamento.