Siria. Dopo Tabqa i curdi pronti a lanciarsi su Raqqa

di Enrico Oliari

Dopo che le milizie curde dell’Ypg e dell’Fsd, sigla questa che raccoglie combattenti cristiani, sunniti, yazidi ed altri, sono riuscite a strappare all’Isis la strategica città di Tabqa, i comandi stanno già pensando a puntare su Raqqa, distante una cinquantina di chilometri e fino a poco fa capitale dello Stato Islamico in Siria, oggi portata a al-Mayarit, poco distante dal confine iracheno.
Lo ha reso noto il generale Rojda Felat, una dei comandanti della coalizione delle Forze democratiche siriane, il quale ha affermato che “Dopo la liberazione di Tabqa, siamo nella quarta fase della battaglia di Raqqa, verso cui l’assalto sarà lanciato all’inizio dell’estate”.
D’altro canto le forze curde e dell’Fsd possono ora contare su maggiori forniture di armi e di mezzi dagli Stati Uniti, una decisione assunta da Donald Trump nonostante l’opposizione del collega turco Recep Tayyp Erdogan, ma che i curdi hanno salutato con soddisfazione affermando che “La decisione statunitense di armare l’Ypg (…) è importante e affretta la sconfitta del terrorismo”.
La scelta di Donald Trump è arrivata a seguito degli importanti successi delle milizie curde contro l’Isis, a cominciare dalla storica battaglia di Kobane che ne ha fermato l’espansione, ma si scontra con l’opinione di Ankara che da sempre considera lYpg espressione siriana del Pkk e quindi alla stregua dei terroristi.
Certamente i curdi presenteranno il conto alla fine della guerra, ovvero il riconoscimento di una regione autonoma sul modello del Kurdistan Iracheno.
Con la città di Tabqa è stato preso il controllo definitivo della vicina diga, fuori servizio ma a rischio di cedimento a causa dei bombardamenti da parte della Coalizione internazionale, ed in un primo momento l’Isis aveva disposto l’evacuazione dei civili dal centro abitato salvo poi obbligarli a rimanere per usarli come scudi umani.
Al momento i miliziani curdi stanno setacciando la città per individuare jihadisti nascosti o cecchini.
Posto sull’Eufrate, l’invaso è continuato a crescere di livello nelle ultime settimane a causa del mancato impiego dell’acqua per la produzione di elettricità: la diga è situata 50 km a monte della città di Raqqa ed è entrata in servizio nel 1973; è costruita in terra, misura circa 60 m di altezza ed è lunga 4,5 km. Al suo massimo riempimento il lago misura circa 80 km di lunghezza e circa 8 di larghezza. Il volume del bacino è di 11,9 milioni di metri cubi.