Siria. Generali curdi smentiscono le notizie su Paolo Dall’Oglio

Il Times ne dà la liberazione come oggetto di trattative di miliziani dell’Isis.

di Guido Keller

Secondo il britannico Times, che si sarebbe rifatto a non meglio precisate fonti curde, il gesuita Paolo Dall’Oglio sarebbe vivo, ed i miliziani dell’Isis starebbero trattando la sua liberazione insieme a quella del giornalista britannico John Cantlie e di un’infermiera neozelandese della Croce Rossa.
Rami Abdel Rahman, responsabile dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra ma che ha dato in più occasioni prova di avere il polso della situazione, ha tuttavia riportato la “smentita categorica” di due generali dell’Ypg.
Da anni non si hanno notizie del religioso italiano, rapito dall’Isis nel 2013: fonti curdo-siriane lo davano vivo nel 2014 e “detenuto in un carcere a Raqqa”, ma non è mai stato possibile verificare la notizia come pure altre che ne sono seguite.
Il 65enne padre Paolo Dall’Oglio è noto per aver rifondato in Siria negli anni Ottanta la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), erede di una tradizione cenobitica ed eremitica risalente al VI secolo, come pure per aver tentato più volte il dialogo fra le religioni.