di Shorsh Surme –
Ancora una volta, con gli sviluppi degli eventi ad Aleppo, in Siria, il Medio Oriente trattiene il fiato tra lo stupore e la paura per i giorni peggiori che si prospettano, ed anche l’Iraq, come afferma il portavoce del governo Bassem al-Awadi, potrebbe essere sull’orlo di una nuova guerra.
Le tempeste di fuoco del Medio Oriente, dove a fatica regge il cessate-il-fuoco in Libano tra Israele ed Hezbollah, improvvisamente si sono trasformate in un uragano improvviso e inaspettato quando un’organizzazione armata nata da al-Qaeda ha invaso la città di Aleppo e ne prese in gran parte il controllo.
Hayat Tahrir al-Sham, il nuovo nome della sanguinosa organizzazione di al-Qaeda sotto la guida di Abu Muhammad al-Julani, che governa la regione di Idlib nel nord della Siria, ha lanciato mercoledì scorso un massiccio attacco ad Aleppo in una circostanza molto delicata, e il suo controllo sulla maggior parte delle aree di Aleppo rivela il fallimento dell’intelligence russa, siriana, iraniana e persino irachena, per via della presenza di fazioni armate irachene.
Questo improvviso attacco militare da parte di un’organizzazione armata legata ad Ankara e dotata dell’intelligence degli Stati Uniti e di Israele è stato un fatto pianificato in termini di preparazione e tempi di esecuzione durante le fredde notti in cui le unità militari governativa vivevano l’inazione alla luce dell’assenza di informazioni.
Il gruppo qaedista, che i media occidentali bollano come “ribelli”, ma che appartiene allo stesso ceppo di Bin Laden e degli attentatori delle Torri Gemelle, avrebbe come obiettivo quello di conquistare il territorio e di introdurre la Sharia in un popolo che ancora si deve riprendere dal conflitto del secondo decennio, e che è in difficoltà a causa del blocco economico imposto al governo dagli Stati Uniti.
Al-Julani potrebbe inoltre puntare verso l’Iraq, servendosi ancora una volta delle intelligence di Israele e Usa, nonché dei loro dati satellitari.
A sostenere la guarnigione dei regolari nella parte di Aleppo non conquistata vi sono gli alleati curdi dell’Ypg e delle Sdf, i quali sono impegnati nella difesa del quartiere curdo di Sheikh Massud. L’aeroporto della città è già nelle mani dei qaedisti, la cui avanzata velocissima dovrebbe portare nelle prossime ore alla caduta di Hama, dove i militari si sono dati alla fuga. Alle porte della città le milizie filo governative Qomhane hanno ricevuto rinforzi per tentare di resistere.
Le ultime notizie riportano di attacchi aerei russi contro le forze qaediste e d numerosi morti.