Siria. Le Monde, ‘il capo dei servizi di Damasco è stato a Roma in gennaio’

di Francesco Cirillo

Il generale Ali Mamlouk, capo dei servizi segreti siriani, si è recato a Roma nel gennaio di quest’anno per incontrare il numero uno dell’Agenzia di informazioni per la Sicurezza esterna (Aise) Alberto Manenti. Lo ha reso noto il quotidiano francese Le Monde, il quale ha riportato che il capo dei nostri servizi ha incontrato il 72enne generale, il quale tuttavia risulta essere terzo nella black-list del regime per violazioni dei diritti umani nella repressione della ribellione, dopo il presidente Bashar al-Assad e il fratello Maher.
Per il prestigioso quotidiano francese Mamlouk sarebbe giunto a Roma con un jet messo a disposizione dagli stessi italiani, ma avrebbe compiuto negli ultimi anni diversi viaggi all’estero per rompere l’isolamento imposto al governo di Damasco. Sarebbe infatti stato in Giordania, Egitto, Russia (paese alleato), Iraq e addirittura in Arabia Saudita, il principale paese oppositore del regime. Anche l’Italia, stando a Le Monde, avrebbe quindi violato le sanzioni europee imposte al governo siriano fin dall’inizio del conflitto civile.
Con Manenti il capo dei servizi siriani avrebbe parlato di immigrazione e di sicurezza, ma la presenza dell’”ambasciatore ombra” in Italia è direttamente collegata alle vittorie conseguite sul terreno, per cui sarebbe necessario al governo siriano portare a casa vittorie diplomatiche al di fuori del contesto regionale. Le relazioni diplomatiche sono infatti congelate dai 7 anni di guerra civile, mentre è ora di capitale importanza del Bashar al-Assad acquistare una parvenza di legittimità internazionale.

Chi è Ali Mamlouk.
Il generale Ali Mamlouk , 72enne, è noto per aver condotto operazioni del servizio segreto siriano in Libano e in Iraq. La Corte internazionale dell’Aia lo sospetta essere stato il mandante dell’assassinio dell’ex primo ministro libanese Rafiq Hariri nel 2005, padre dell’attuale capo del governo Saad Hariri, un’uccisione che fece scoppiare rivolte che costrinsero le truppe siriane, presenti nel paese dal 1976, a ritirarsi dal Libano.
Dopo il 2005 Mamlouk ha organizzato il trasferimento di miliziani jihadisti anti-americani in direzione dell’Iraq, all’epoca occupato dalle truppe statunitensi. L’insurrezione, avvenuta due anni dopo con l’intervento anglo-statunitense, attirò diversi combattenti stranieri. Contestualmente il generale coordinava con i servizi segreti il reclutamento nelle carceri siriane.
Ad oggi guida ancora l’apparato repressivo di Damasco, che continua a funzionare in un paese distrutto dalla guerra civile iniziata nel 2011.