Siria. L’Opac, ‘a Khan Sheikhoun usato il Sarin’. Ma non si sa chi è stato

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I periti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno confermato nel loro rapporto per l’Onu che il gas impiegato nell’attacco di Khan Sheikhoun, in Siria, il 4 aprile è senza dubbio il Sarin. Esso portò alla morte per soffocamento di 87 persone tra cui 31 bambini, ed in risposta gli Usa spararono 59 missili Tomahawk sulla base di al-Shayrat, da dove sarebbero decollati gli aerei del raid con i gas.
Al contrario di quanto riportato da molti media occidentali, il rapporto non indica la responsabilità del regime di Damasco, ma è la base sulla quale individuare chi fu a utilizzare il gas Sarin contro ribelli e civili.
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha più volte affermato che le sue forze non sarebbero coinvolte, ma in passato proprio l’Opac si è detta certa che in almeno due attacchi, contro la città di Talmenes il 21 aprile 2014 e contro la città di Sarmin il 16 marzo 2015, l’esercito è ricorso al gas cloro.
Ancora non è chiaro chi abbia utilizzato il gas per l’attacco di Ghuta dell’agosto 2013 (1.729 morti), mentre è certo che ad Aleppo il 30 ottobre i ribelli ed i qaedisti sono riscorsi al gas Sarin contro i militari nel tentativo di sfondare nella parte occidentale della città.
L’iprite è invece il gas di cui hanno fatto uso i jihadisti dell’Isis contro i regolari.
Nei giorni scorsi il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha affermato che esistono le prove secondo cui il presidente siriano Bashar al-Assad starebbe per ordinare un attacco chimico per causare un “omicidio di massa”, cosa smentita dal ministro siriano per la riconciliazione Ali Haidar per il quale tali accuse servono agli Usa per muovere una nuova azione diplomatica in sede del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il rischio è che, approfittando della minaccia, i gruppi terroristici tornino a colpire innocenti con il gas per far ricadere la colpa su Bashar al-Assad.