Siria. L’Ypg, ‘trattative in corso per la liberazione di Padre Dall’Oglio’

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Dopo il comunicato del curdo Ypg (Unità di protezione del popolo) di un mese fa, è oggi il quotidiano libanese filo-Hezbollah al-Akhbar a riportare che il sacerdote italiano Paolo Dall’Oglio sarebbe vivo e che “si sarebbe raggiunto un accordo per la sua liberazione”, addirittura che questa sarebbe questione di poco, “forse oggi o domani”.
Le Ypg hanno riferito al giornale che Padre Dall’Oglio “è effettivamente detenuto a Baghouz, ma i suoi sequestratori hanno posto una serie di condizioni per la sua liberazione, alcune delle quali sono considerate irrealizzabili”.
Padre Dall’Oglio è prigioniero dell’Isis fin dalla nascita dell’organizzazione terroristica, ed ora i jihadisti starebbero trattando la sua liberazione in cambio della loro incolumità. Con lui vi sarebbero il giornalista britannico John Cantlie e un’infermiera neozelandese della Croce Rossa.
la “smentita categorica” di due generali dell’Ypg.
Da anni non si hanno notizie certe del religioso italiano, rapito dall’Isis nel 2013: fonti curdo-siriane lo davano vivo nel 2014 e “detenuto in un carcere a Raqqa”, ma non è mai stato possibile verificare la notizia come pure altre che ne sono seguite.
Il 60enne padre religioso italiano, gesuita, è noto per aver rifondato in Siria negli anni Ottanta la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), erede di una tradizione cenobitica ed eremitica risalente al VI secolo, come pure per aver tentato più volte il dialogo fra le religioni.