di Mohammed Ben Abdallah –
In un momento cruciale della storia contemporanea della Siria, il presidente Ahmad al-Sharaa è stato ricevuto ufficialmente a Parigi all’Eliseo, dove ha incontrato il suo omologo francese Emmanuel Macron. Si tratta della prima visita del leader siriano in Europa da quando ha assunto la guida del paese a gennaio. Questa visita, definita storica, va ben oltre il valore protocollare e rappresenta un passo fondamentale nel reinserimento della Siria nella scena diplomatica internazionale, dopo anni di isolamento e sanzioni.
La Francia ha sempre occupato una posizione centrale nella politica europea e internazionale grazie alla sua storia coloniale in Medio Oriente e al suo ruolo di potenza economica e diplomatica all’interno dell’Unione Europea. Per la Siria aprire un canale con Parigi non significa solo ristabilire relazioni bilaterali, ma accedere alla porta dell’intera Europa, considerando il ruolo chiave della Francia nel determinare gli orientamenti politici comuni dell’Ue.
Durante la conferenza stampa congiunta il presidente Macron ha espresso la volontà della Francia di sostenere una revoca progressiva delle sanzioni europee contro la Siria, a condizione che Damasco continui sul percorso delle riforme, del rispetto dei diritti umani e del pluralismo politico. Ha anche accennato alla possibilità di sollecitare gli Stati Uniti a intraprendere passi simili, un segnale positivo per al-Sharaa nella sua strategia di porre fine all’isolamento economico del paese.
Il presidente siriano sa bene che la ricostruzione, il ritorno dei rifugiati e la stabilità interna dipendono in gran parte dal riconoscimento internazionale. La scelta della Francia come prima destinazione europea non è casuale: Parigi è stata tra le prime capitali a sostenere l’opposizione siriana nel 2011, e oggi torna ad essere un attore chiave nel nuovo processo di transizione, seppur con criteri rigorosi.
Uno dei temi centrali dell’incontro è stato quello della sicurezza. Macron ha sottolineato l’importanza di integrare le Forze Democratiche Siriane nell’esercito nazionale quale strumento fondamentale per la stabilità del paese e della regione. Questa apertura pone le basi per una futura cooperazione in ambito di intelligence e sicurezza, cruciale per il controllo dei confini e la lotta al terrorismo.
I due leader hanno discusso anche della necessità di avviare la ricostruzione della Siria e di creare condizioni favorevoli per il ritorno dei rifugiati. La Francia si è detta pronta a contribuire, soprattutto nei settori dell’istruzione, della sanità e delle infrastrutture, a patto che vengano garantiti sicurezza e diritti fondamentali per tutti i cittadini.
Analizzando la visita nel suo insieme, appare evidente come al-Sharaa abbia scelto con cura sia il momento che il luogo. La Francia non è solo un paese europeo: è la chiave di accesso alla diplomazia continentale. Se riuscirà a ottenere il pieno appoggio di Parigi, il cammino verso Bruxelles e persino Washington sarà più agevole. È solo il primo passo di un lungo cammino verso la normalizzazione internazionale della Siria, ma è un passo strategico, frutto della visione di un leader consapevole della posta in gioco.