Siria. Offensiva curda per l’ultima roccaforte dell’Isis

Ferito il fotografo italiano Gabriele Micalizzi.

di Guido Keller

Con il sostegno degli Usa le Sdf, sigla che raccoglie soprattutto le forze curdo-siriane dell’Ypg (Unità di protezione del popolo, ala armata del Partito Democratico) ma anche formazioni sciite, laiche, cristiane, yazide e sunnite, hanno dato il via all’offensiva per annientare l’ultima zona di resistenza dell’Isis, nella parte nord orientale della Siria.
Il responsabile comunicazione dell’Ypg, Mustafa Bali, ha reso noto attraverso Twitter che le operazioni sono iniziate in queste ore perché si è attesa prima l’evacuazione di 20mila civili, dopodiché i militari “hanno iniziato a dirigersi verso l’ultimo centro rimasto sotto il controllo dei jihadisti in Siria”. Ha quindi aggiunto che “Presto il villaggio di Baghouz sarà ripulito dalla presenza dell’Isis”.
Baghouz si trova ad est di Deir Ez-zor, l’importante città non distante dal confine iracheno la cui presa è costata pesanti combattimenti da parte dei regolai, i quali hanno rotto la sacca in cui per lunghi mesi sono rimasti isolati i soldati della Brigata 137.
Bali ha spiegato che all’Isis sarebbero rimasti 2 chilometri quadrati di territorio a ridosso del confine iracheno, ma lì resta forte la resistenza dei jihadisti che hanno rifiutato la resa, per cui ci vorranno almeno due settimane per portare a termine le operazioni.
Nei combattimenti di oggi è rimasto ferito un fotografo italiano, il 34enne lombardo Gabriele Micalizzi. Lo ha reso noto il Rojava information center dell’Ypg, dal quale si è anche appreso che l’uomo è stato ricoverato in un ospedale locale, che non versa in pericolo di vita e che sarà presto rimpatriato.
In vista dell’annunciato ritiro dei militari statunitensi, i leader di Russia, Iran e Turchia si incontreranno il prossimo 14 febbraio a Sochi. Come ha reso noto il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Vershinin, “Credo il punto sarà sulle strategie per evitare la destabilizzazione e il caos e mantenere il controllo della situazione se le truppe americane lasceranno il Paese. E’ infatti necessario garantire la sicurezza di tutti i Paesi e di tutte le parti”.
Nel nord ovest della Siria i turchi stanno arginando l’espansione dei curdi dell’Ypg, ma l’effetto collaterale di tali operazioni è stato l’invigorimento dei gruppi qaedisti, i quali ormai controllano ampie porzioni di territorio.