Siria. Quasi tutta Aleppo est presa dai regolari. Una tregua consente la ritirata di ribelli e qaedisti

di Angelo Gambella

La giornata di vissuta oggi ad Aleppo entra nella storia del conflitto siriano: dopo quattro anni di combattimenti la battaglia di Aleppo sta volgendo al termine.
All’inizio della giornata le forze governative hanno portato un poderoso assalto su più assi dall’est verso i quartieri ancora in mano ai ribelli nelle vicinanze dell’aeroporto cittadino. In seguito all’offensiva odierna ben sei distretti sono stati liberati dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad, mettendo definitivamente in sicurezza anche lo scalo della seconda città della Siria, che nelle prossime ore verrà riaperto al traffico civile.
Ieri sera dieci bus verdi, normalmente utilizzati per l’evacuazione dei ribelli sconfitti nelle aree del damasceno, sono entrati nella città vecchia, cosa che ha indicato possibile soluzione pacifica del combattimento in atto; la cosa è poi stata avvalorata dalle dichiarazione di un comandante ribelle che ha confermato il ritiro dei miliziani sulla base di un accordo raggiunto in Turchia tra le parti in conflitto.
Già in serata i primi sei bus carichi di ribelli e jihadisti hanno quindi lasciato la città vecchia, 300 miliziani con le relative famiglie in poche ore. Secondo la tv panaraba al-Jazeera, la richiesta di una tregua di cinque giorni per il ritiro dei combattenti è giunta dalle forze ribelli.
3mila miliziani hanno deposto le armi a Khan al-Sheikh in cambio della possibilità di raggiungere la provincia di Idlib, nella fattispecie, come hanno riferito fonti russe, 500 armi da fuoco, fucili da cecchino, e decine di mortai.
L’esercito siriano ha poi preso il pieno controllo della città vecchia di Aleppo e la sacca ribelle è ora ridotta a pochi distretti meridionali che dovrebbero, giunti a questo punto, capitolare nella giornata di domani per resa o comunque nei prossimi giorni se si dovesse optare per la via delle armi. Oltre alla città vecchia, l’esercito siriano ha preso il controllo dei distretti di Sheikh Lutfi, Marjeh, Bab al-Nayrab, Ma’adi e Salheen. Per Russia Today ben l’85 per cento di Aleppo est e ora sotto il controllo dell’esercito regolare.
Stando a fonti mediche 53 civili sono rimasti uccisi nei bombardamenti russo-siriani, ma va detto che i ribelli e i loro alleati qaedisti di Jabath Fatah al-Sham (ex al-Nustra), oltre che dei gruppi salafiti vari, hanno continuato a mantenere le loro posizioni tra le case degli abitanti, se non nei pressi delle strutture sanitarie.
Altri civili sono rimasti uccisi nei quartieri occidentali per i colpi di mortaio scagliati dai ribelli; colpito anche l’ospedale da campo russo, con l’uccisione di un medico, una dottoressa, e il ferimento di altro personale sanitario.
Il ministero della Difesa di Mosca ha riportato della morte “a seguito delle ferite riportate in un attacco di artiglieria dei miliziani della cosiddetta opposizione contro uno dei quartieri di Aleppo ovest” del colonnello russo Ruslan Galitskiy, in Siria come consigliere militare, e che “i medici hanno lottato per la sua vita per alcuni giorni”.
Si avvia così alla fine una battaglia durata quattro lunghi anni, in una città divisa tra il settore ovest, governativo e densamente popolato, e i quartieri est. L’assedio posto dai governativi negli ultimi mesi, solo brevemente rotto da una sanguinosa controffensiva ribelle portata da ovest, e l’impossibilità dei ribelli di poter contare di nuovi rifornimenti ha consentito ai governativi molto meglio attrezzati di avere la meglio.