Siria. Raid israeliano su obiettivi Hezbollah

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A distanza di 40 giorni da quello precedente, gli aerei israeliani sono tornati a colpire con raid obiettivi Hezbollah in Siria: questa mattina sono state distrutte dai missili alcune strutture situate nei pressi dell’aeroporto di Damasco, depositi di carburante e magazzini secondo la tv libanese al-Manar, più probabilmente depositi di armi, come d’altronde hanno riferito fonti dell’intelligence israeliana.
All’aeroporto giungono infatti le forniture di armi dall’Iran per l’esercito siriano, ma non è la prima volta che Israele intercetta carichi a loro volta destinati agli Hezbollah libanesi.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra, ma che ha dato in più occasione prova di avere il polso della situazione, ha riferito che “si è trattata di un’esplosione enorme, che potrebbe essere stata sentita anche a Damasco”.
Il ministro israeliano per l’intelligence Israel Katz, al momento negli Stati Uniti, ha confermato l’attacco all’aeroporto di Damasco aggiungendo che “Posso confermare che l’incidente in Siria è coerente con la nostra politica di prevenzione del traffico di armi avanzate dall’Iran a Hezbollah attraverso la Siria”.
Già nel gennaio 2013 la Israel Air Force aveva colpito un centro di ricerca militare nei pressi di Jamaraya a nord ovest di Damasco, ritenuto basilare per il miglioramento dell’apparato difensivo, quindi era stata la volta di un convoglio centrato mentre portava armi dalla Siria alla parte del Libano controllata dal Partito di Dio.

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