Siria. Spostamenti di mezzi e truppe in previsione del ritiro degli Usa

di Francesco Cirillo

Dopo l’annuncio del ritiro Usa dal teatro siriano gli altri attori in campo stanno muovendo le loro pedine.
In primis la Turchia, che in queste ore sta trasferendo verso il confine siriano colonne di mezzi corazzati e di carri armati Leopard 2A4 (di produzione tedesca) appartenenti alla 57ma Brigata corazzata delle forze di terra turche (1 Divisione). Il presidente Recep Tayyp Erdogan sembra intenzionato ad attuare un’imponente operazione militare nel nord-est del paese con l’obiettivo principale di allontanare i curdi siriani delle Syrian Democratic Forces (Sdf) e delle milizie Ypg dai confini e creare una zona cuscinetto tra la Siria nord-orientale e la Turchia meridionale. Per riempire il vuoto che si avrà dopo il ritiro degli Usa, le Sdf si stanno accordando con Damasco. Secondo fonti locali diverse truppe e mezzi delle forze governative siriane si stanno posizionando nei pressi della città di Manbij, primo obiettivo delle forze filo turche e della possibile offensiva di Ankara.
Intanto l’Egitto, secondo fonti di stampa greche, ha protestato per i movimenti di Ankara nelle zone del confine turco-siriano ed è pronto ad attivare una mediazione tra curdi siriani e il governo di Damasco.
Sul versante opposto la Russia sta dislocando punti di osservazione nella zona di Manbij, dopo essersi accordata con i leader curdi delle Sdf. Al momento vi sono 200 uomini delle forze francesi nella zona della Siria sotto controllo curdo, dislocate su tutta la regione siriana ad est dell’Eufrate.