Siria. Trattative in corso tra le SDF e Damasco, mentre i ribelli sono in difficoltà

di Francesco Cirillo

Trattative diplomatiche tra il governo di Damasco e le milizie curdo-siriane delle SDF (Syrian Democratic Forces) sono in atto da venerdì per discutere su un possibile accordo che metta fine alle violenze della guerra civile siriana.
Questa mattina un comunicato stampa rilasciato dal Consiglio democratico siriano (SDC, Syrian Democratic Council) ha confermato l’inizio di una roadmap per negoziati di alto livello incentrati su diversi settori e per la creazione di uno Stato siriano in cui il potere sia decentralizzato. Ilham Ahmed, co-responsabile del SDC, è stata la primo ufficiale curdo-siriana che ha visitato il governo siriano nella capitale. Li ha discusso con membri del governo e dell’esercito siriano su una possibile collaborazione Damasco-SDF per far iniziare le riparazioni delle infrastrutture elettriche che collegano le due sponde dell’Eufrate nei pressi di Tabqa.
Le due parti hanno deciso, come confermato nel comunicato del SDC di questa mattina, di costituire commissioni bilaterali Damasco-SDF per implementare le negoziazioni e per attuare una possibile riscrittura della Costituzione siriana.
I curdo-siriani dell’Ypg, ala armata del Pyd (Partito Democratico) e durante il conflitto sostenuti dagli Usa, hanno rappresentato il primo argine all’espansione dell’Isis, si pensi alla storica battaglia di Kobane, ed hanno conquistato quasi ttta la parte orientale a nord dell’Eufrate.
Sul fronte dei ribelli il leader dell’opposizione Nasr al-Hariri, che si trova in Esilio, ha annunciato la ripresa dei negoziati con il governo sotto l’egida delle Nazioni Unite. L’annuncio è stato preceduto da uno in cui ammetteva perdite militari “significative” tra le forze ribelli ma senza ammettere che il fronte ribelle non ha ancora perso il conflitto.
al-Hariri ha condannato il comportamento passivo della comunità internazionale nei confronti di Mosca e del suo intervento militare a fianco di Damasco, ed ha escluso che l’esercito regolare possa iniziare un’offensiva militare nella regione di Idlib, vista la presenza dei soldati turchi e le loro garanzie nel scongiurare una nuova escalation.
Ad oggi i ribelli controllano meno del 10% del territorio siriano mentre Damasco controlla oltre il 60% della Siria.