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Dopo che si sono concluse le manovre di dispiegamento del’esercito siriano, ovvero di un numero ingente di ingenti mezzi militari e di oltre 120mil soldati lungo il vasto fronte di Idlib, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ammonito Damasco dal procedere con l’offensiva per la conquista della regione di Idlib. Lì i “ribelli”, in realtà concetto che riassume dagli oppositori al regime fino ad arrivare al gruppo qaedista di Jabat Fatah al-Sham, sarebbero almeno 80mila, anche perché lì sono confluiti in base agli accordi di tregua i miliziani dalle varie città del centro-sud su cui l’esercito ha ripreso il controllo.
Trump ha affermato oggi che “Il presidente siriano Bashar al-Assad non deve attaccare imprudentemente la provincia di Idlib. I russi e gli iraniani commetterebbero un grave errore partecipando a questa potenziale tragedia umanitaria”, ed ha osservato che “Centinaia di migliaia di persone potrebbero essere uccise. Non lasciamo che ciò accada”.
Da canto suo il ministro degli Esteri siriano Walid al-Muallem detto in un’intervista per Rossiya 24 che “La Russia, l’Iran e la Turchia sono i Paesi garanti del processo di Astana” e che “quindi il loro ruolo è molto importante. Questo sottolinea l’importanza di un incontro trilaterale: siamo sicuri che l’obiettivo principale di questo vertice sarà la liberazione di Idlib. Questo è ciò che il popolo siriano sta aspettando”. Il vertice dovrebbe tenersi a giorni in Iran.
